Dylan Dog

di Tiziano Sclavi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Russell Flagg
        Like  
     
    .

    User deleted


    Belle storia.
    Malattia, eutanasia, fine vita, autodeterminazione del singolo, testamento biologico, accanimento terapeutico tutti temi discottante attualità e trattati con bravura e misura.
    E un finale molto toccante in più punti.
    Non scomodo mai la parola "capolavoro" troppo spesso e nemmeno stavolta lo farò.
    Epperò è una storia che, per usare termini spicci, "ci voleva".
    Viene a colmare un vuoto e non sono nella storia fumettistica di Dylan (sebbene anche con "Jhonny Freak"ad esempio si era andati non lontanissimi da alcune delle tematiche qui sviscerate con maestria da Recchioni).
    Ma questa storia è più "centrata", più omnicomprensiva e soprattutto non parla di pratiche illecite ma, ahimè, delle prassi che sono assoltamente "a norma" nel panorama sanitario italiano.
    Per riflettere e tentare di capire.
    Anche a Natale.
    Belli anche alcuni rimandi a varie opere letterarie e cinematografiche e autori vari.
    Vado a memoria: il Vonnegut medico potrebbe essere un omaggio a quello di Mattatoio 5 (titolo oltremodo adatto), mentre i suoi tratti mi paiono uguali e spiccicati a quelli del grande Klaus Kinski che di temi scabrosi ne ha affronati parecchi nella sua plurideccennale carriera cinematografica. L'albero di Mater Morbi mi ha ricordato quello degli impiccati di "Brancaleone alle crociate".
    Poi c'erano altre cose che ora non ricordo.
    Bravo Recchioni.


     
    .
627 replies since 12/7/2007, 10:57   3615 views
  Share  
.