Dylan Dog

di Tiziano Sclavi

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  1. Ing. DyD
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    Grande storia.. e tavole stupende..
    SPOILER (click to view)
    sono impazzito quando si parla della "puzza di speranza".. un genio!!

     
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    ho guardato un po' in giro e per la storia di Fabio ho letto solo commenti ESTASIATI.
    non vedo l'ora di leggerla anch'io!

    tra l'altro anche per le altre storie ho letto buoni commenti in generale, cosa ormai rara per DYD. insomma, sembra porprio che vada preso assolutamente!!!
     
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  3. Jason Krueger
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    però quel formato non mi piace....
     
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    il gigante? a me piace tantissimo, ho l'impressione di godermi molto di più i disegni
     
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  5. Jason Krueger
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    Non lo so forse è solo abitudine..
     
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  6. *Wagner *
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    Soggetto e Sceneggiatura: Paola Barbato
    Disegni: Marco Soldi
    Copertina: Angelo Stano

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    Questo albo segna due graditi ritorni. Il primo è quello di Soldi dopo il suo unico numero "Oltre la morte" dove si diede degna sepoltura ad uno dei personaggi più amati del cast dylandoghiano: Bree Daniels. Il suo stile si è totalmente raffinato passando dai neri pieni ad un tratteggio e retinature "alla Stano". Il secondo è quello di Paola Barbato sulla serie principale dopo tre anni di assenza. Ed è un ritorno che spaccherà in due il pubblico dylaniano. Perchè è una storia totalmente "alla Barbato" con Dylan immerso in un incubo già dalla prima pagina, senza spalle a fargli da contorno. Ed in più è un lungo, lunghissimo monologo (a parte un flashback) di Dylan, quasi fosse una seduta psicanalitica. Una storia labirintica, claustrofobica, a tratti metafumettistica, senza alcuna spiegazione logica di quello che succede. E dove nulla alla fine succede. Paola dimostra ancora una volta, tra i tanti scrittori della testata, di essere l'unica vera erede di Sclavi. Unico appunto: la copertina di Stano. Davvero brutta, IMO.
     
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  7. Il Gibbo
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    Dylan Dog n. 280, mensile
    Mater Morbi

    Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Recchioni
    Disegni: Massimo Carnevale
    Copertina: Angelo Stano

    Trasportato con urgenza in ospedale per un improvviso malore, per Dylan Dog inizia un calvario senza fine nel peggiore degli orrori: la malattia. Un male oscuro si è impadronito di lui, torturandolo e consumandolo giorno dopo giorno, senza che nessuno possa fare nulla per salvarlo. L’unica via d’uscita pare essere quella di affrontare la creatura che lo sta uccidendo, raggiungendola nel cuore della sofferenza. Un luogo che si trova a un passo dalla morte.

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    L'ho adorato, 'sticazzi che numero... vi lascio il testo della mail mandata ad un mio amico immediatamente dopo la lettura (sarà magari sgrammaticata, ma le impressioni a caldo le considero sempre più efficaci)
    Mater Morbi.

    Ti è piaciuto?
    A me davvero tanto, sia come trama che come disegni.
    Diversissima dalle storie di Recchioni che ho letto finora (citazionistiche e piene di rimandi a film, serial ecc.): parecchio autobiografica... se leggi il suo blog credo che più o meno tu sappia...
    Mi ha inquietato tanto, un po' per la mia ipocondria, un po' perchè certe scene le ho trovate ben più forti dello splatter, dei serial killer e della violenza più "normale" (a pag. 40/42 ero preso malissimo) un po' proprio per la vicenda in cui Dylan non è il protagonista, ma una pedina in un gioco più grande di lui.
    Anzi, nemmeno una vicenda... una situazione. Una situazione tra l'altro tristemente reale...
    E' un po' come "Rughe" in uno specchio deformante dei luna park questo Dylan.

    Carnevale tra l'altro anche con il b/n se la cava benissimo.
    Dando per scontato che non potrà mai fare un un numero in stile "i colori di carnevale" e non potrà mai (ahimè) sostituire Stano come copertinista per regalarci dei capolavori come le copertine di John Doe, con uno stile classico lo trovo davvero perfetto. Più ancora che sul Color Fest.
    La quinta vignetta di pag 59 con il primo piano di Mater Morbi l'ho guardata mezz'ora, credo... se Carnevale vende quella tavola gliela compro.
    Fosse uscito entro i primi 100 DYD ne sarebbe una pietra miliare.
    Fosse uscito entro i primi 200 se la giocherebbe con "il sorriso dell'oscura signora" (e per me lo fa cmq)
    Ora per Recchioni son cazzi, perchè come metro di paragone si userà questa storia (che tra l'altro è la prima scritta in ordine cronologico)
    Ora son cazzi per gli scrittori dei prossimi numeri, perchè dopo questa storia il palato un po' si raffinato!
    Rimanessero solo la Barbato e il RRobe sarebbe un Dylan migliore...
     
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  8. Fun Boy
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    Me lo sono bevut... ehm, letto che è una bellezza!

    Comunque sul serio lo devo rileggere. Ma per quel poco che me ne ricordo, m'è piaciuto molto. Forse il finale è stato un po' sbrigativo.

    Comunque secondo me è una storia riciclata, in cui qualsiasi protagonista andava bene. Mi sa che era stata concepita proprio per Giondò. Non che questo sia un difetto, ultimamente le migliori storie del Dog sono proprio quelle dove le sue caratteristiche (ormai trite e ritrite) traspaiono il meno possibile.
     
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  9. *Wagner *
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    Questa storia è una tra le più belle di sempre.

    Non sfigura minimamente tra i capolavori di Sclavi e quelli della Barbato. Fortemente autobiografica (come viene citato nel club), angosciante e delirante al punto giusto ha i suoi punti di forza nei disegni di un Carnevale strepitoso e nel taglio che Recchioni riesce a dare. Oltre a dare degli spunti su temi importati quali l'accanimento terapeutico ed il fine vita ci dona un Dylan tragico come non mai, dolorosamente immerso nella Malattia che qui svolge il doppio ruolo di avversaria ed amante. Mater Morbi si candida ad entrare nel pantheon delle femme fatale dell'universo dylandoghiano.

    Io non so se Recchioni saprà essere all'altezza di questa storia, nei suoi prossimi lavori. Glielo auguro e me lo auguro. So per certo una cosa, questa è una storia che leggerò e rileggerò per bene. E non accadeva da tantissimo con Dylan.

    Ah... qui un po' di contenuti speciali sull'albo in questione.

    Edited by *Wagner * - 24/12/2009, 20:36
     
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  10. Russell Flagg
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    Belle storia.
    Malattia, eutanasia, fine vita, autodeterminazione del singolo, testamento biologico, accanimento terapeutico tutti temi discottante attualità e trattati con bravura e misura.
    E un finale molto toccante in più punti.
    Non scomodo mai la parola "capolavoro" troppo spesso e nemmeno stavolta lo farò.
    Epperò è una storia che, per usare termini spicci, "ci voleva".
    Viene a colmare un vuoto e non sono nella storia fumettistica di Dylan (sebbene anche con "Jhonny Freak"ad esempio si era andati non lontanissimi da alcune delle tematiche qui sviscerate con maestria da Recchioni).
    Ma questa storia è più "centrata", più omnicomprensiva e soprattutto non parla di pratiche illecite ma, ahimè, delle prassi che sono assoltamente "a norma" nel panorama sanitario italiano.
    Per riflettere e tentare di capire.
    Anche a Natale.
    Belli anche alcuni rimandi a varie opere letterarie e cinematografiche e autori vari.
    Vado a memoria: il Vonnegut medico potrebbe essere un omaggio a quello di Mattatoio 5 (titolo oltremodo adatto), mentre i suoi tratti mi paiono uguali e spiccicati a quelli del grande Klaus Kinski che di temi scabrosi ne ha affronati parecchi nella sua plurideccennale carriera cinematografica. L'albero di Mater Morbi mi ha ricordato quello degli impiccati di "Brancaleone alle crociate".
    Poi c'erano altre cose che ora non ricordo.
    Bravo Recchioni.


     
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  11. claremont82
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    devo comprarlo, mi avete fatto venir voglia di leggerla :)
     
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  12. Il Gibbo
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    CITAZIONE (claremont82 @ 26/12/2009, 18:21)
    devo comprarlo, mi avete fatto venir voglia di leggerla :)

    Sarà meglio! <_<
     
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    letti gli arretrati di Dylan Dog:
    l'ultimo Gigante è... grande! una storia che è poesia pura del "nostro" Celoni ed un'altra bella storia della Barbato! non male anche i racconti brevi di Di Gregorio e Gualdoni. peccato per i disegni (o schizzi) di Dall'Agnol

    277 (Il giorno del licantropo) e 278 (Discesa nell'abisso) non male, soprattutto per i disegni di Stano e Poli
    per non parlare del 279 (Il giardino delle illusioni) della Barbato, pazzesco!!! e il 280 (Mater morbi), un Recchioni in grandissimo spolvero!

    nel complesso però... minchia, questo è Dylan Dog!!! :wub:


    tra l'altro Fabio è stato scelto nel cast all-star che realizzerà uno Speciale Color Fest in chiave comica che uscirà a Marzo. gli altri saranno Tito Faraci e Giorgio Cavazzano, Giovanni Gualdoni e Corrado Mastantuono, Lorenzo Bartoli e Massimo Carnevale. Fabio Celoni disegnerà una storia di Bruno Enna.

    comunque Fabio, ormai i tuoi disegni non mi bastano più! voglio mooolte più storie scritte da te, sono stupende (parlo anche di quelle di Nemrod ovviamente)!
    complimentoni ancora :logan:
    :resp:
     
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  14. Fabio Celoni
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    Grazie davvero, Black. :)
    Felice che "il vecchio che legge" ti abbia regalato qualcosa... e per quanto riguarda "l'humor fest", ne parleremo più diffusamente (se vorrete) quando uscirà, posso dirti per ora che... è già stata disegnata! ;) Dopo aver visto alcune anteprime, comunque, ti assicurò che l'albo sarà davvero una bomba!
    Per quanto riguarda le storie scritte da me, invece, sul versante Dylan ne ho scritta un'altra che sto già disegnando ma che ho momentaneamente interrotto per lavorare a un altro progetto (non la mini, di cui spero di potervi dire qualcosa al più presto) di cui per ora non posso parlare, ma che uscirà entro quest'anno.
    E per il futuro, sì, mi piacerebbe affiancare sempre di più la scrittura al disegno.
    Chi vivrà vedrà. :)

    A presto e grazie ancora

    Fabio
     
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  15. Jason Krueger
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    Mi fate tornare la voglia di Dylan...che cerco di colmare solamente con la Granderistampa.
     
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627 replies since 12/7/2007, 10:57   3608 views
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