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Zàrathustra
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Action Comics #961 mi ha fatto storcere il naso solo per una cosa: l'Azzurrone si fa tanti problemi ad allontanare Doomsday dalla folla per evitare morti, feriti e la distruzione della città, e va benissimo, era una delle mie maggiori critiche al brutto film di Snyder ma poi, una volta nel verde, distrugge la natura... che per me, ma anche per il personaggio che è lui, vale quanto un palazzo o il braccio di un civile. Dietro le quinte fa un debutto, che è più una comparsa che nessuno è riuscito a vedere (tranne l'uomo incappucciato e la bambina che viene salvata), Superwoman. Ma per lei i dettagli arriveranno nella sua serie, uscita lo stesso giorno di questo AC e che commenterò nel prossimo post. Terzo disegnatore diverso in pochi numeri, questa volta tocca a Stephen Segovia, che non mi è piaciuto particolarmente, i suoi volti sono... strani. Sulle anatomie invece credo che ci siamo.
Superman #5 è un albo da promuovere a pieni voti, anche se qui il combattimento col nemico di turno sta andando un po' per le lunghe. Ad affiancare Tomasi questa volta ci sono i disegni fantastici di Mhanke (con tutto il rispetto e l'ammirazione che ho per Gleason, Doug è di un altro pianeta!) grazie ai quali il terrore di Lois e Jon e la conseguente reazione, la prima per amore materno, il secondo consapevole di poter dare un contributo nell'aiutare i genitori grazie al suo dono, viene resa in modo fantastico!
Collage delle vignette più belle
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