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Zàrathustra
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No, mi spiego meglio. Prima di tutto è il tipo di storia ad avere lo stile di Dylan Dog. Flash e Kid Flash si ritrovano nel regno delle ombre con un personaggio di nome Shade (Ombra) con cilindro e bastone da passeggio. Il disegnatore lo metto solo perché è Bonelli, anche se il suo Dylan non c'entra nulla con Barry. Il naso aquilino (non lo ha mai avuto) e la camicia rossa (probabilmente l'ha messa altre volte ma non l'avevo mai notata, comunque non è una camicia comune) sono "aggravanti" che sicuramente non c'entrano nulla ma nell'insieme mi sorge il sospetto.
Superman #10 e #11 Altra storia molto carina in sole due parti, stavolta dedicata ai più piccoli del mondo, i Super Figli, ovvero Jon e Damian, quest'ultimo insolitamente simpatico. Probabilmente un assaggio di cosa vedremo nella loro serie regolare che partirà l'anno nuovo, sempre scritto da Tomasi. Dialoghi azzeccati, sia tra i tutti i giovani apparsi nei due albi, che quelli degli adulti, Superman, Batman e Alfred, i primi due un po' troppo in disaccordo all'inizio e troppo amiconi sul finale, il terzo pacato come sempre, uno dei miei comprimari preferiti. Torna il Super-Soffio, uno dei poteri meno usati, non solo dalla bocca del padre ma per la prima volta anche da quella del figlio.
Disegni di Gleason ottimi come sempre. Se solo non sbagliasse la fibbia della cinta dell'Azzurrone, che è un rombo vuoto all'interno e non il diamante pieno uguale a quello sul petto.
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