Lettera di Bruno Concina alla Disney

Dovreste leggere TUTTI

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  1. fw190
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    Ne avevo sentito parlare, ma non avevo letto la lettera, non nascondo che sono arrivato in fondo con un grande senso di amarezza. Anche per la grande dignità e umanità che esprime, (con una chiusura "E adesso che la parte commerciale è terminata, posso finalmente dirti che ti voglio bene. Tuo Bruno" di grandezza cristallina).
    Sono d'accordo con Foolys, forse sono i fumetti che scelgono noi, e non noi a sceglierci un lavoro, io addirittura ho fatto decine di lavori diversi prima di lasciarmi "convertire", ma facendolo ho preso tutti i rischi che una scelta così comporta. E i rischi sono anche quelli di trovarsi in situazioni difficili come questa, e non sempre perché gli editori si comportano male, ma semplicemente perché può essere molto complicato lavorare. Ci sono periodi buoni e meno buoni, a volte troppo buoni, e allora si rinuncia a qualcosa per poi magari ritrovarsi per lunghi periodi senza fare nulla. Bisogna, oltre a saper fare fumetti, e questo già è molto complicato, saper diventare imprenditori di se stessi. A me piacerebbe disegnare e lavorare tutto il giorno senza distrazioni, ma poi chi saprebbe mai cosa faccio? Le relazioni con gli editori sono importanti quanto e anche più delle capacità artistiche. Non siamo una categoria che si tutela, perché ognuno lavora da solo o quasi, siamo tutti amici, ma poi siamo anche concorrenti. Insomma, non è facile.

     
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  2. Giotaro
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    Ho letto la lettera di Concina, e il blog di Michele Medda con gli aggiornamenti.
    Io sono uno di quelli che può considerarsi agli esordi... non ho ancora scritto nulla di ufficiale, e sono mosso soltanto dalla voglia di creare scrivere, sceneggiare, trovare soggetti, proporli ecc...
    Già quando avevo letto il famoso "discorso" di Foolys, venendo da un mondo esterno al fumetto ed in generale all'"arte"(frequento l' università di ingegneria, e solo adesso ho trovato il coraggio per fare ciò in cui credo) non ho potuto fare a meno che pensare di essere finito in un mattatoio, in cui o vali davvero, o resti indietro... molto indietro...
    Poi leggo la lettera di Concina, 30 anni di carriera, uno tra i più bravi,(se non IL) e mi rendo conto che le cose stanno molto peggio.
    Se leggi nel blog di Medda vedi chiaramente cosa ci aspetta, perchè se la Dysney è ormai un azienda, se la tua arte( perchè considero arte il fumetto) è ridotta a prodotto di fabbrica, e se su questo stesso prodotto, tu non puoi nemmeno avere i dovuti diritti che ti spettano, forse, le cose sono davvero messe male!

    Non sapevo nemmeno che la dysney avesse ridotto le testate, non riuscivo nemmeno ad immaginare che la dysney potesse avere problemi "economici" o simili... e non potevo( e non posso) pensare che Persone, AUTORI, dello spessore di Concina, potessero essere tagliati fuori in questo modo.
    E la cosa che mi fa più schifo, è che tutto questo passi in sordina, che a nessuno, nessun giornale, nessuna televisione, interessi che questo argomento venga alla luce.
    Aldilà delle scelte che si sono fatte ben sapendo ciò a cui vai incontro, esistono dei diritti, delle pretese lecite, che è giusto che restino tali, e che chiunque e dico CHIUNQUE dovrebbe premunirsi di tutelare.
    Che nessuno veda, che nessuno senta (o voglia vedere e sentire) fa veramente riflettere su quello che facciamo. Una volta i lettori erano una "massa" in grado di muovere il mondo, oggi, oggi cosa sono???
    dove sono le persone per le quali Concina ha scritto, cosa ne pensano del fatto che lo scrittore che abbia creato i personaggi che li hanno accompagnati nei sogni sia stato trattato in questo modo??

    Mi rendo conto che ormai anche io ho fatto la mia scelta, ho aperto una porta dentro di me che mi porterà, sempre dovunque e comunque, sui fogli bianchi a scrivere. Non voglio e non posso tronare indietro, questo è quello che voglio fare.

    Concina, in qualsiasi modo io possa esserlo, ti sono vicino.

     
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  3. foolys
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    Più che la lettera, per leggere gli aggiornamenti basta andare sempre sul sito di Michele Medda.
    Ed è davvero ma davvero brutale leggere determinate affermazioni e determinate conseguenze causate da questa situazione.
    Leggere per credere...
     
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  4. smilhouse
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    Ne avevo sentito parlare da molti di questa lettera e a scuola ce ne aveva parlato anche Sergio ma non avevo avuto la possibilità di leggerla. Ora l'ho avuta. Mentre leggevo gli occhi mi si spalancavano sempre di più. Non pensavo che alla Disney avessero questa bella usanza di trattare le persone coi piedi. Il fatto che a Concina vennero concesse solo due storie mi sembra un insulto!! Ora la curiosità mi fa chiedere: qualcuno sa se si può trovare da qualche parte la sceneggiatura della vignetta censuarata? No, per capire cosa mai hanno censurato di cosi tremendo da non poter essere pubblicato su Topolino! Poi si lamentano della fuga degli italiani all'estero...guardate la situazione in cui siamo e poi ditemi se non fanno bene....

    ho ancora addosso un senso di amarezza....
     
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  5. Kira85
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    Veramente veramente amareggiante.
    Non che credessi che la vita del fumettista fosse facile ma se persino un autore di un certo calibro e affermato non gode di rispetto e ottiene meno del 30% di quello che si guadagna da un suo lavoro...
    E penso a tutte quelle persone che non possono permettersi di trasferirsi in Francia a lavorare.
    Non conosco cifre e condizioni di lavoro... ma se tutti i nostri migliori fumettisti, disegnatori, sceneggiatori vanno lì... una ragione ci sarà, no?
    Piuttosto anche io mi rivolgo all'autoproduzione. Non voglio che quello che faccio per passione venga preso, ribaltato, tagliato, riconfezionato e spremuto come un limone per fare guadagnare soldoni agli editori e io non potere manco pagare una bolletta magari!
    Non c'è nulla che possiamo fare?
    Per migliorare la situazione, per denunciare ad alta voce l'ingiustizia che stanno subendo Concina e altri?!
    So che la cosa è stata accennata sulla "Repubblica". Ma appunto, solo accennata.
    Forse ci vuole davvero Striscia la notizia a questo punto. -.-
    Pare l'unico modo per farsi giustizia se sei tra le categorie "sfigate" d'Italia.
    E diciamolo.
    I fumettisti italiani sono "sfigati".
     
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  6. foolys
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    beh, ora non vorrei dirlo, ma l'autoproduzione nn è che risolverebbe granchè, a livello economico non risolverebbe nulla, e farebbe diventare autori e fumetti una nicchia più piccola di quel che è adesso.
    comprendo la voglia di indipendenza e il sentimento di repulsione a leggere certe cose, ma come si suol dire, la soluzione a un problema non è evitarlo trovando la soluzione più semplice...
    qual'è la soluzione meno semplice? mica lo so, altrimenti avremmo risolto tutto...

    iniziamo noi autori e aspiranti autori a capire che le cose possono cambiare solo se attivamente facciamo qualcosa, perchè piangersi addosso da dieci anni sulla presunta o vera crisi del fumetto in italia, quando praticamente l'unica proposta innovativa dell'ultimo decennio a livello editoriale sono state solo le witch, non mi pare un granchè come rivolta...

    e non è una questione di idee, perchè di fumetti belli e innovativi ce n'è anche parecchi (in proporzione), ma se manca un sistema, di distribuzione, di editoria, non andiamo da nessuna parte.
    anzi.

    dovreste voi aspiranti autori per primi capire (dato che accade solo in italia a questo livello fra i paesi che hanno un grosso mercato) che il vostro lavoro VALE e che pubblicare gratis pur di farlo può valere come gavetta fino a un certo punto, può valere per un concorso, per un kontest, per una storiella breve, ma se gli editori contano sul fatto che le tavole non si pagano, e che io autore "professionista" voglio essere pagato e tu esordiente "ti accontenti di lavorare gratis" rendetevi conto che è un danno per entrambi perchè gli editori (o presunti tali) si abituano a non pagare (o pagare male e poco) perchè ci sarà sempre il pollo da spennare e quindi affanculo la qualità, si abbassa il livello, i lettori comprano meno, e noi parliamo poi di crisi e di autoproduzione.
    riflettiamo.
     
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  7. Kira85
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    CITAZIONE
    beh, ora non vorrei dirlo, ma l'autoproduzione nn è che risolverebbe granchè, a livello economico non risolverebbe nulla, e farebbe diventare autori e fumetti una nicchia più piccola di quel che è adesso.

    Lo so ma pensare che magari una propria storia fatta con tanto amore, impegno e passione venga presa in mano da un editore che si metta a dire: allora, metti più personaggi femminili e svestili di più, rendi meno/più violento lì ecc...
    Non so se mi spiego...
    Probabilmente è un pensiero egoista, infantile ed idealista, lo so...
    CITAZIONE
    la soluzione a un problema non è evitarlo trovando la soluzione più semplice...
    qual'è la soluzione meno semplice? mica lo so, altrimenti avremmo risolto tutto...

    Parole sante... ._.
    CITAZIONE
    iniziamo noi autori e aspiranti autori a capire che le cose possono cambiare solo se attivamente facciamo qualcosa, perchè piangersi addosso da dieci anni sulla presunta o vera crisi del fumetto in italia, quando praticamente l'unica proposta innovativa dell'ultimo decennio a livello editoriale sono state solo le witch, non mi pare un granchè come rivolta...

    =_= eh.
    Appunto, dobbiamo fare qualcosa. Ma cosa?
    CITAZIONE
    e non è una questione di idee, perchè di fumetti belli e innovativi ce n'è anche parecchi (in proporzione), ma se manca un sistema, di distribuzione, di editoria, non andiamo da nessuna parte.

    Infatti ieri facevo un discorso simile con un'amica.
    Se non sei Manara non ti danno spazio.
    Ma di certo non è che i giovani autori di oggi non riescano a raggiungere il suo livello, o quello di Pratt o di Crepax.
    Chissà quanti disegnatori e autori di grandi capacità stiamo perdendo! :slug:
    CITAZIONE
    dovreste voi aspiranti autori per primi capire che il vostro lavoro VALE e che pubblicare gratis pur di farlo può valere come gavetta fino a un certo punto, può valere per un concorso, per un kontest, per una storiella breve, ma se gli editori contano sul fatto che le tavole non si pagano, e che io autore "professionista" voglio essere pagato e tu esordiente "ti accontenti di lavorare gratis" rendetevi conto che è un danno per entrambi perchè gli editori (o presunti tali) si abituano a non pagare (o pagare male e poco) perchè ci sarà sempre il pollo da spennare e quindi affanculo la qualità, si abbassa il livello, i lettori comprano meno, e noi parliamo poi di crisi e di autoproduzione.

    Purtroppo io sono una novellina totale che non ha mai affrontato concorsi o editori.
    Ma di certo per me gavetta significava:
    Io sono una novellina e quindi l'editore mi paga meno di un autore affermato e richiesto.
    Col cavolo: io novellina io lavoro gratis! :wall:
     
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  8. TheJasco
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    Ho appena finito di leggere il blog di Meda dove vengono raccontati gli ulteriori sviluppi legati alla lettera di Concina. Devo ammettere che leggere certe cose, seppure mi disgusta, non è che mi sorprenda poi tanto... si, sino a qualche tempo fa non potevo immaginare che un'azienda come la Disney avesse questo genere di problemi, ma a parte questo la vicenda di Concina rispecchia una realtà macroscopica, quella realtà che giorno per giorno ci fa capire quanto il nostro paese dipenda da dei personaggi che ricoprono posizioni di spicco senza avere le competenze per farlo.

    Parlo di coloro che mandano avanti le grandi aziende, o almeno quelle che un tempo lo erano, le spolpano e le devastano dall'interno con politiche di mercato da terzo mondo e poi invece che fare i buoni capitani, fuggono prima che la nave affondi del tutto...

    Io mi sto affacciando timidamente nel mondo dell'animazione e ho paura di potermi legare ad aziende che possano sfruttare il mio lavoro, la mia serietà ma soprattutto una passione che mi porto dietro da anni. Ho paura di dover lottare per i miei sacrosanti diritti... Però mi chiedo una cosa, anzi la chiedo a chi, come foolys, ha esperienza nel settore.

    Un personaggio come Concina non dovrebbe avere abbastanza esperienza per lavorare un po' con chi gli pare? Perché dovrebbe essere così difficile, per uno con il suo curriculum, trovare un posto altrove? Inoltre, vedendo che un'azienda pian pianino sta arrivando allo scatafascio perché non è andato via prima? Quello che vorrei capire è se: 1) Concina non è corso ai ripari perché ha commesso anche lui degli errori o magari perché 2) non avrebbe comunque potuto trovare un'alternativa alla Disney.

    Spero che il mio tono non venga frainteso, sono un po' animato da questa discussione :)
     
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  9. fw190
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    CITAZIONE (Kira85 @ 23/2/2008, 15:58)
    Lo so ma pensare che magari una propria storia fatta con tanto amore, impegno e passione venga presa in mano da un editore che si metta a dire: allora, metti più personaggi femminili e svestili di più, rendi meno/più violento lì ecc...
    Non so se mi spiego...
    Probabilmente è un pensiero egoista, infantile ed idealista, lo so...

    Mi sembra che la discussione si ampli, bene. Vedi Kira, ho citato questo tuo passaggio perché è sintomatico di una realtà che ormai appartiene a tutti coloro che cominciano questo mestiere. A parte eclatanti casi di puro talento nessuno è in grado di ideare e disegnare un fumetto se non ha la necessaria esperienza. E per esperienza intendo fare centinaia di vignette, e farle per lavoro, non per studio, che non è la stessa cosa. Penso che da noi manchi soprattutto questo, la possibilità di crescere all'interno di una struttura che te lo permetta. Una volta c'erano gli studi che producevano una gran mole di fumetti, magari erotici o pornografici, molti anche per l'estero, ma si facevano! Si lavorava su produzioni commerciali e intanto si cominciava a capire come funziona una gabbia, un'inquadratura, una sequenza. Si imparava a disegnare fumetti, che non è come saper disegnare al liceo artistico, anzi, secondo me non c'entra nulla.
    Ora devi partire ed essere subito competitivo. E' un po' come se il giorno dell'esame di guida ti piazzassero sulla Ferrari di Raikkonen e ti dicessero, ecco, facci vedere che sai fare.
    La tua storia fatta con tanto amore, e passione e sacrificio, in novantanove casi su cento non è semplicemente pubblicabile. Perché tu una Ferrari non sai nemmeno accenderla (ovvio che ti ho preso ad esempio, eh, sia chiaro...) e magari ci fosse un editore che, come un produttore cinematografico, ti sa condurre verso un prodotto professionale.
    Perché guarda, di aspiranti fumettisti ne ammazza più l'arte che qualsiasi altra cosa.
    Lavorare a un prodotto professionale e sperare anche di venderlo e di farlo leggere con l'arte c'entra poco, ha certamente più relazione con la fatica e lo studio, e l'applicazione.
    Solo che, ora, nessuno ve lo permette.
     
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  10. DanieleVessella
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    Qual'è il link di Medda dove poter leggere gli sviluppi disneyani?
     
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  11. Manson
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    Ma è possibile che ancora non si sia regolamentato il rapporto fra professionisti(ma il fumettista è considerato professionista?????)ed editoria????????????????????
     
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  12. Faureiana
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    @ Daniele:... sempre lo stesso link, sotto alla lettera e al commento di Michele ci sono gli aggiornamenti...
    A meno che non ce ne siano altri da altre parti...o.o
     
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  13. Kira85
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    CITAZIONE (fw190 @ 23/2/2008, 23:24)
    Perché guarda, di aspiranti fumettisti ne ammazza più l'arte che qualsiasi altra cosa.
    Lavorare a un prodotto professionale e sperare anche di venderlo e di farlo leggere con l'arte c'entra poco, ha certamente più relazione con la fatica e lo studio, e l'applicazione.

    Beh questo è abbastanza ovvio purtroppo mi rendo conto che se volessi fare un fumetto per amore dell'arte dovrei tenerlo esclusivamente per me nella maggioranza dei casi...
    D'altronde è ovvio che se inizio ad affacciarmi nel campo del fumetto non darei immediatamente in pasto la mia storia tanto amata, il mio "pezzo da 90" quella a cui dedicherei i miei sforzi maggiori.
    Ma d'altronde come hai giustamente detto, non ci concedono neanche di crescere, di fiorire, di farci notare nonostante magari ci siano le capacità...
    :unsure:
     
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  14. Giotaro
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    abbiamo il quadro di come vanno le cose qui in Italia...
    Ho perfettamente chiaro il nostro incrollabile sistema italiano di affrontare e distruggere le potenzialità di crescita economica e sociale.
    Domanda: Nel resto del mondo, in posti come francia, inghilterra e america, le cose vanno diversamente? se è si, come?

     
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  15. Lady Myv
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    CITAZIONE (Lulu the Subversive @ 21/2/2008, 21:48)
    Leggendo cose come questa mi viene da pensare: ma non è mille volte meglio l'autoproduzione?
    So che sembra campato in aria, oglio dire, l'impresa è ardua, la spesa è alta e i risultati sono miseri. Ma almeno puoi fare quello che vuoi di quello che produci. Visto che, comunque vada, in Italia di fumetto NON SI CAMPA (questa è una conferma), tanto vale rispettare la propria arte e fare sacrifici, mettendo dei soldi a fondo (quasi sempre) perduto.
    Se nemmeno i professionisti, quelli veri, che hanno dedicato la vita al fumetto sotto (purtroppo per loro) l'ala (ma dovrei forse dire, l'artiglio) della Disney riescono a fare un bilancio positivo dei loro sforzi, che speranza ha chi comincia?
    Io l'avevo già deciso, ma me lo ripeto... piuttosto che finire così, continuo a scarabocchiare a casa mia per passatempo. O autoproduzione.

    perfettamente d'akordo..al massimo m apro un sito e almeno delle mie storie ho dei lettori appassionati virtuali..sempre meglio d niente...e cmq nn si spenderebbe niente e sarei felice di quello ke faccio.....qsti avenimenti tristi e amari t fanno dimenticare il motivo x cui inizi: L'AMORE X IL DISEGNO E X IL FUMETTO E X LE STORIE KE HAI DENTRO.solo questo dovrebbe contare...e soprattutto dovrebbero essere rispettati da ki dice di darti la "possibilità" d realizzarli.....
     
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51 replies since 21/2/2008, 16:00   1565 views
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