IL MALE: Si pagano o no gli artisti?

Tavola Rotonda fra autori

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  1. Faureiana
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    "Voglio lavorare gratis? Sono libero di farlo, e nessuno ha diritto di dire “rovini il mercato”."

    Parliamone.


     
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  2. ilcontedicagliostro
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    CITAZIONE (fw190 @ 6/8/2010, 08:54)
    Vai forte con l'ironia, eh conte?
    Scusami, ma se mandi un messaggio privato per chiedere una rettifica la rettifica sarà pubblica. Ketty non ha scritto altro che questo. E' stata offensiva? A me sembra che offensiva sia la tua replica.
    Ah, tanto per non confondere, parlo a titolo personale, che non rappresento in nessun modo Kinart.

    Vado forte con l'ironia quanto chi dice che Cagliostro E-Press sfrutta gli autori.

    Per il fatto che tu non rappresenti Kinart, sembra che nessuno qui rappresenti Kinart e si prenda le responsabilità di quello che viene scritto. La simpatica Ketty al momento ha solo rivelato una richiesta privata ma non mi sembra abbia rettificato nulla e conseguentemente chiesto scusa.

    Volete fare liste di proscrizione? Accomodatevi pure, ma chi vuole compilare le liste additando questo o quell'editore, cominci a farle rendendo pubbliche le condizioni che avete con tutti gli editori con cui collaborate, non solo a sparare contro la "croce rossa" di turno.

    Altrimenti, senza raccontare con che condizioni si lavora, ma solo volendo fare una pretestuosa lista di buoni e cattivi con la scusa di aiutare i "giovani", si rischia di fare solo della diffamazione gratuita in nome di un purismo inutile.

    Tanto è vero che la simpatica Ketty, oltre a non dire nulla dei suoi editori (e mi sorprendo che questo non lo notiate e/o non vi faccia pensare), parla di editori con cui lei non ha mai lavorato e di cui quindi non ha un riscontro diretto ma solo "de relato".

    La storia che non si faccia editing nelle piccole case editrici, è una leggenda metropolitana. Io stesso, per la rivista Talkink, ho bocciato una copertina di De Luca, colorata dalla Formaggio. Perchè? Perchè secondo me non andava bene per l'impostazione e lo spirito della rivista. La risposta della signorina Formaggio? Mi ha fatto notare che la copertina l'avevano fatta "gratis"...

    Quindi come funziona? Dici che non c'è editing, ma quando te lo fanno, fai notare che hai lavorato gratis e quindi in quel caso l'editing non dovrebbe esserci?

    Poi, per carità, ognuno è libero di prendere a mammina del fumetto italiano chi più gradisce.

    Se volevo sfruttare gli autori, fondavo una assocazione culturale o aprivo una srl? Io nemmeno ci vivo di questo. Nella vita faccio tutt'altro. Ma quello che faccio cerco di farlo seriamente e con tutta la professionalità possibile perchè sono sempre stato dalla parte degli autori, ma non sono infallibile, e non sono nemmeno la Mondadori però tutto quello che ho potuto fare sinora, nel mio piccolo, l'ho fatto cercando di far trovare un posto al sole a chi secondo me ne aveva i numeri e se lo meritava. In alcuni casi ci sono riuscito, in altri no e spesso sono andato io di persona ad accompagnare gli autori da altri editor, o ho portato io stesso i loro lavori in giro degli autori che hanno pubblicato con Cagliostro, mettendoci anche la mia faccia e la mia reputazione per loro.

    Ditemi voi se questo è il modo di fare di chi vuole sfruttare un autore. Perchè se lo è, allora siamo messi molto male nel fumetto, non solo in termini di vendite, ma soprattutto di approccio con la realtà effettiva del settore.

    E se mi permettete, dopo che mi faccio un tarallo così per passione e per gli autori, mi girano le balle che la prima Ketty Formaggio di turno arrivi a puntarci il dito contro, perchè agli autori prima di fare qualcosa insieme è sempre stato spiegato per filo e per segno tutto e le persone sono sempre state messe in condizione di scegliere liberamente se collaborare oppure no.
     
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  3. kettyformaggio
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    CITAZIONE (Faureiana @ 6/8/2010, 10:47)
    "Voglio lavorare gratis? Sono libero di farlo, e nessuno ha diritto di dire “rovini il mercato”."

    Parliamone.

    Codivido in toto il parliamone. Hai ragione Fau quando qualche messaggio fa dici che "gli stati del fumetto italiano" magari è pomposo e non sarebbe veritiero, ma su comicus si parla di una tavola rotonda. E credo sia giusto. Anche Claudia Checcaglini ne ha parlato dell'argomento nel suo blog (interventi interessanti che devo riportare qui ma che non saranno mai completi visto che mancano i commenti) e anche molti altri autori, Cajelli, Ambu, Faraci... Mamma mia. Il solo fatto di parlarne secondo me è un bene.

    Per il signor Messina, come vede può scrivere qui tranquillamente il suo parere. Mi auguro che anche altri utenti abbiano il desiderio di discutere di questo argomento. Riguardo la rettifica pubblica... in effetti FW190 ha detto meglio di come avrei potuto dirlo io.

    EDIT: non mi ero accorta della contemporanea risposta di messina, ora la leggo...
     
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  4. ilcontedicagliostro
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    CITAZIONE
    Per il signor Messina, come vede può scrivere qui tranquillamente il suo parere.

    Visto che qui tu puoi tranquillamente scrivere falsità, mi sembra il minimo, o no?
     
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  5. kettyformaggio
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    CITAZIONE (ilcontedicagliostro @ 6/8/2010, 11:48)
    CITAZIONE (fw190 @ 6/8/2010, 08:54)
    Vai forte con l'ironia, eh conte?
    Scusami, ma se mandi un messaggio privato per chiedere una rettifica la rettifica sarà pubblica. Ketty non ha scritto altro che questo. E' stata offensiva? A me sembra che offensiva sia la tua replica.
    Ah, tanto per non confondere, parlo a titolo personale, che non rappresento in nessun modo Kinart.

    Vado forte con l'ironia quanto chi dice che Cagliostro E-Press sfrutta gli autori.

    Per il fatto che tu non rappresenti Kinart, sembra che nessuno qui rappresenti Kinart e si prenda le responsabilità di quello che viene scritto. La simpatica Ketty al momento ha solo rivelato una richiesta privata ma non mi sembra abbia rettificato nulla e conseguentemente chiesto scusa.

    Volete fare liste di proscrizione? Accomodatevi pure, ma chi vuole compilare le liste additando questo o quell'editore, cominci a farle rendendo pubbliche le condizioni che avete con tutti gli editori con cui collaborate, non solo a sparare contro la "croce rossa" di turno.

    Altrimenti, senza raccontare con che condizioni si lavora, ma solo volendo fare una pretestuosa lista di buoni e cattivi con la scusa di aiutare i "giovani", si rischia di fare solo della diffamazione gratuita in nome di un purismo inutile.

    Tanto è vero che la simpatica Ketty, oltre a non dire nulla dei suoi editori (e mi sorprendo che questo non lo notiate e/o non vi faccia pensare), parla di editori con cui lei non ha mai lavorato e di cui quindi non ha un riscontro diretto ma solo "de relato".

    La storia che non si faccia editing nelle piccole case editrici, è una leggenda metropolitana. Io stesso, per la rivista Talkink, ho bocciato una copertina di De Luca, colorata dalla Formaggio. Perchè? Perchè secondo me non andava bene per l'impostazione e lo spirito della rivista. La risposta della signorina Formaggio? Mi ha fatto notare che la copertina l'avevano fatta "gratis"...

    Quindi come funziona? Dici che non c'è editing, ma quando te lo fanno, fai notare che hai lavorato gratis e quindi in quel caso l'editing non dovrebbe esserci?

    Poi, per carità, ognuno è libero di prendere a mammina del fumetto italiano chi più gradisce.

    Se volevo sfruttare gli autori, fondavo una assocazione culturale o aprivo una srl? Io nemmeno ci vivo di questo. Nella vita faccio tutt'altro. Ma quello che faccio cerco di farlo seriamente e con tutta la professionalità possibile perchè sono sempre stato dalla parte degli autori, ma non sono infallibile, e non sono nemmeno la Mondadori però tutto quello che ho potuto fare sinora, nel mio piccolo, l'ho fatto cercando di far trovare un posto al sole a chi secondo me ne aveva i numeri e se lo meritava. In alcuni casi ci sono riuscito, in altri no e spesso sono andato io di persona ad accompagnare gli autori da altri editor, o ho portato io stesso i loro lavori in giro degli autori che hanno pubblicato con Cagliostro, mettendoci anche la mia faccia e la mia reputazione per loro.

    Ditemi voi se questo è il modo di fare di chi vuole sfruttare un autore. Perchè se lo è, allora siamo messi molto male nel fumetto, non solo in termini di vendite, ma soprattutto di approccio con la realtà effettiva del settore.

    E se mi permettete, dopo che mi faccio un tarallo così per passione e per gli autori, mi girano le balle che la prima Ketty Formaggio di turno arrivi a puntarci il dito contro, perchè agli autori prima di fare qualcosa insieme è sempre stato spiegato per filo e per segno tutto e le persone sono sempre state messe in condizione di scegliere liberamente se collaborare oppure no.

    Che poi non si dica che noi non diamo diritto di replica! :D
    Lei dice che io ho riferito male delle strategie editoriali della vostra Asso.ne Cul. , e io le dico che se ci sono errori lei può rettificare. Ma davvero vuole che mi scusi formalmente per aver espesso una OPINIONE? Secondo me gli esordienti non dovrebbero lavorare GRATIS, e allora? Il mio parere è così terribilmente importante? E' come dire pubblicamente che secondo me le persone non dovrebbero votare per Berlusconi. Devo scusarmi e rettificare per averlo scritto?
    Non credo.

    Detrto questo, se il suo intervento porterà a KINART maggiori visite e se alcuni giovani aspiranti fumettisti così impareranno cose utili, io sono ben felice che questa discussione sia arrivata anche qui.


    ps: OT: lei tira nel discorso cose che non c'entrano. Come quella copertina. Noi l'abbiamo fatta perchè ci venne chiesto come "favore" da un amico. Poi sono fatti suoi se lei l'ha pubblicata oppure no. Io e DeLuca siamo sufficientemente professionisti per sapere che il motivo del rifiuto non è da imputare alla nostra copertina ma ad altro. Sono fortemente tentata di mettere una accanto all'altra la nostra illustrazione e quella che è stata da lei rimpiazzata, per far giudicare agli stessi uteni di Kinart. Ma me lo risparmierò. Meglio restare IT.

    Già che ci siamo...
    riporto qui un post nel blog di Claudia Checcaglini
    http://diamociuntono.blogspot.com/2010/07/...ti-i-sensi.html
    Vi invito anche a leggere i commenti nel suo blog.
    La stessa discussione si è protratta nel suo facebook, ma non posso copia-incollarla qui.
    A volte non sono d'accordo con lei, ma ha una visione della cosa secondo me per lo più condivisibile.

    CITAZIONE
    sabato 24 luglio 2010
    Passione in tutti i sensi :)


    Più leggo discussioni sui problemi del fumetto in Italia e più mi sento di volerne star fuori ( dalle discussioni ma anche dal mondo italiano :D). Vorrei dire la mia ma, leggendo in qua e là sulla rete, trovo troppe cose assurde. Per dirla come Moretti, sono concorde solo con una minoranza.Non so se parteciparvi perché sinceramente il mondo del fumetto italiano è piccolo, non si parla di massimi sistemi ma solo di casi, anche per gli editori più che aziende paiono fatte da persone che si improvvisano editori perché amano il fumetto, altri perché amano avere persone che li cercano alcuni degenerano, altri ingannano altri sono sinceri, insomma le storie che ci sono dietro sono tante e alla fine tutti i pareri valgono solo se fatti dando prima il nome e cognome dell'editore. In più anche tra gli autori vengono fuori strani discorsi che mi fanno venire la pelle d'oca.
    Io nasco da una famiglia operaia con mio padre che era il classico metalmeccanico sempre incazzato e scioperante quindi l'idea di creare un minimo di coscienza di classe in questo mestiere non più che trovarmi d'accordo ma non capisco bene il nostro potere contrattuale, cioè se chiedono più soldi magari possono strappare due euro in più ma se da 1000 euro passi a 1300 cambia veramente qualcosa? Un operaio FIAT vede manager milionari e lui con poco ma nel fumetto l'editor spesso è solo un appassionato che incassa briciole, questo settore è messo male non ci sono investitori seri dentro, qualche ruba galline e tanti appassionati, alle volte onesti alle volte prepotenti. ( che poi tutti noi sappiamo che l'inferno è lastricato di buone intenzioni)E tanto lo sapevo che poi tiravano fuori la solita pubblicità nei fumetti....Che senso di dejavù...
    Ah per finire il discorso paga: Se poi tiri tanto la corda chiedendo aumenti esistono tanti ragazzetti disposti a lavorare per niente e gli editori se non promettono nulla mica fanno niente di illegale. Se poi, per assurdo, tutti si rifiutassero di lavorare non pagati o pagati poco, l'unica cosa che succederebbe è che chiuderebbero i piccoli editori. Io penso che non cambierebbe molto ma non credo neppure che sarebbe un gran miglioramento. Io dico a chiunque voglia iniziare di farlo all'estero anche in piccole case editrici ma so già che esisteranno sempre giovanissimi che vogliono vedere il loro albetto su carta in Italia e, tristemente, molte case editrici piccole italiane vivono per loro. Prodotti di scarsa qualità, accanto a ristampe di opere gloriose o opere tradotte di varia qualità: questa è la realtà.
    Come ho detto più volte a me quel che infastidisce sono le falsità e le truffe, ovvero promettere e non dare all'autore, questo è approfittarsene anche se alla volte gioca un ruolo importante il fatto che anche certi autori si adagiano su promesse che se ragionasse o si informasse un poco scoprirebbe essere assurde insomma si fanno cullare dal bel suono dei complimenti oppure altri sebbene scottati da un esperienza evitano di parlarne per non passar male o perché poi non si sa mai e allora meglio fare discorsi fumosi per non doversene poi pentire. Insomma ognuno ha ottime ragioni per fare quel che fa.
    E poi una cosa la devo dire, se qualcuno consiglia Taormina come una soluzione ottimale non capisco più cosa posso fare io per i fumettisti in Italia ( permettetemi la provocazione e mi perdonino coloro che lavorano per questa associazione o editore a momenti alterni). Ognuno faccia quel che vuole io mi terrò informata cercherò di continuare l'opera di Shaolin cartoonists e alla prossima.

    Aggiungo che attendiamo con ansia la prossima puntata del Shaolin cartoonist.
     
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  6. ilcontedicagliostro
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    CITAZIONE
    Lei dice che io ho riferito male delle strategie editoriali della vostra Asso.ne Cul. , e io le dico che se ci sono errori lei può rettificare. Ma davvero vuole che mi scusi formalmente per aver espesso una OPINIONE?

    No, tu hai espresso giudizi di merito.

    CITAZIONE
    Secondo me gli esordienti non dovrebbero lavorare GRATIS, e allora? Il mio parere è così terribilmente importante?

    In un mondo perfetto tante cose non dovrebbero succedere.

    Se dici falsità diventa importante.

    CITAZIONE
    Devo scusarmi e rettificare per averlo scritto?

    Se ti è stato dimostrato che hai detto falsità, bon ton suggerirebbe di scusarsi.

    CITAZIONE
    Detrto questo, se il suo intervento porterà a KINART maggiori visite e se alcuni giovani aspiranti fumettisti così impareranno cose utili, io sono ben felice che questa discussione sia arrivata anche qui.

    Se non intervenivo io qui, agli aspiranti fumettisti sarebbe passato il messaggio che Cagliostro E-Press sfrutta la gente e la truffa.

    CITAZIONE
    ps: OT: lei tira nel discorso cose che non c'entrano. Come quella copertina. Noi l'abbiamo fatta perchè ci venne chiesto come "favore" da un amico. Poi sono fatti suoi se lei l'ha pubblicata oppure no. Io e DeLuca siamo sufficientemente professionisti per sapere che il motivo del rifiuto non è da imputare alla nostra copertina ma ad altro. Sono fortemente tentata di mettere una accanto all'altra la nostra illustrazione e quella che è stata da lei rimpiazzata, per far giudicare agli stessi uteni di Kinart. Ma me lo risparmierò. Meglio restare IT.

    La motivazione della bocciatura è quella che ti ho detto. So essere obiettivo e non come qualcuno che usa le sue simpatie e antipatie per basare i propri giudizi. Quella copertina era da bocciare. Puoi mettere a paragone quello che ti pare. In quel caso l'editor ero io e io ho preso la mia decisione. Non puoi lamentarti che non c'è editing nelle piccole case editrici e poi quando lo trovi contestarlo.

    Sono mesi che vai dicendo in giro per la rete un mucchio di schiocchezze su Cagliostro E-Press e altri editori e sarebbe il caso che tu la smettessi.

    Ovviamente sugli editori per cui lavori e le condizioni contrattuali che hai con loro, glissi alla grande.

    Chi sono?
    Quanto ti pagano e come ti pagano?


    Dai, diciamocele tutte le cose... ma tutte proprio tutte... ;)
     
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  7. kettyformaggio
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    Lei va ancora fuori discorso.

    Qui si parla di pagare o non pagare o pagare poco o pagare solo con royalties. Lei ha potuto rettificare di propria voce sulle le cose che la riguardano.
    Sta agli utenti poi valutare quello che viene scritto in tutto l'insieme della discussione. Discussione nella quale ho per la maggior parte riportato pareri altrui.


    A proposito di riportare, cito un messaggio sulla discussione di comicus, fatto da Il Glifo, Andrea Mazzotta, direttore NPE.
    Glifo dimostra ancora di più che un eventuiale tavola rotonda andrebbe fatta alla presenza di vari editori che dicano come stanno le cose dall'altro lato del bancone.

    CITAZIONE
    Uhm... allora...


    1) In merito all'editoriale di Alessandro, mi spiace, ma non condivido i toni.

    Il problema c'è e porsi in questo modo non penso che sia proficuo ed utile a risolverlo.


    2) Detto ciò vorrei dire la mia in maniera abbastanza articolata:


    Sto leggendo in rete varie idee (alcune buone, altre ingenue), varie considerazioni (alcune brillanti altre derivanti da conoscenze vacue o errate).

    Certo si dicono cose gravissime che sinceramente iniziano a dare anche un po' fastidio, non tanto perchè si tratta di attacchi (non è così) alla figura dell' editore (che tra l' altro non mi appartiene neppure) ma perchè ti rendi conto che alcuni dati CERTI, alcune verità non opinabili, semplice matematica vengono messi in dubbio.


    3) Ho come l' impressione che ci sia tanta buona fede ma poca informazione.

    Per esempio, ha ragione Alessandro quando dice che la vendita media dei volumi non è di 500 copie per la fumetterie (tranna alcuni casi).

    E' un dato errato.

    Da dove viene preso?

    Ancora, mentre leggo di gente che non viene pagata NULLA, leggo anche di gente che non è stata mai pagata SOLO 1000 euro per un opera.

    Questo mi lascia perplesso.

    LEggo di gente che dice che non è giusto che un editore si arricchisca alla sue spalle, ma io di gente che è diventa ricca con l'editoria non ne vedo negli ultimi anni.
    A dire il vero non vedo neanche gente che ci va in pari.

    4) Leggo di dilettantismo.
    Si, forse è vero.
    Più che altro si dovrebbe parlare di superficialità.
    Oppure di mancanza di informazioni.

    Praticamente è come se la torre di Babele fosse crollata da 20 anni e ci fossimo accorti solo oggi che ognuno parla una lingua diversa.

    5) Altra sensazione che ho, è che oggi forse, ci siano TROPPE, persone che vogliano fare gli autori di fumetti, senza averne le capacità.
    E che ci sia qualche editore che per qualche motivo sfrutti ( per sfruttare non intendo non pagare solamente) queste persone.

    Quindi, se si potessero porre delle regole, un codice sarebbe una cosa giusta.

    Però non ci dobbiamo raccontare cazzate, anche perchè, insomma, il villaggio fumetto è piccolo e le cose si sanno.

    Ora io ne avrei tante (ma tante) da dire, sempre su vari interventi che ci sono stati e penso come me anche qualche altro editore (e autore, ci mancherebbe) che è passato da questo topic.

    Ma servirebbe?

    Non credo.
    Come credo che sia ASSOLUTAMENTE un occasione sprecata fare una riunione di soli autori a Lucca perchè, mi spiace dirlo, a moltissimi autori manca una visione globale della situazione, che un editore purtroppo ha.

    Il rischio è che passerebbero, in assoluta buona fede, informazioni sbagliate o frammentarie che renderebbe le conclusioni...sconclusionate.

    Faccio un esempio: dai discorsi che ho letto qui e li sulla rete, mi sono reso conto che alcuni autori non erano nemmeno a conoscenza del fatto che per distribuire i fumetti nelle fumetterie gli editori pagano il 50% del prezzo di copertina al distributore.
    Questa è una cosa fondamentale.
    Un punto fermo che alcuni ignorano.
    Ma se questo, che è un dato di fatto, viene ignorato, come si può discutere concretamente della situazione?


    E ci sarebbe tanto altro da dire, ma mi sembra che, come sempre, si sia fortemente individualisti e miopi nella gestione di un problema comune.

    ot:
    Cosa c'entrano i miei pagamenti sig Messina?
    Vuole sapere che io non coloro tavole che mi vengono pagate meno di 35 euro l'una? a volte ne ricevo 90 a pagina. Vuole sapere che a volte per gli amici faccio colorazione gratuite? Vuole sapere che lavoro per chi mi paga meglio in quel momento? Ecco, ora lo sa. Ma questo non c'entra nulla. Se una persona che io rispetto e stimo mi chiede un favore, capita spesso che io mi faccia in quattro. Lo dimostra la mia ostinazione qui su Kinart.
    Lei però è contraddittorio, lo sa? Mi ricorda qualcuno di famoso...



     
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  8. ilcontedicagliostro
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    CITAZIONE
    Cosa c'entrano i miei pagamenti sig Messina?
    Vuole sapere che io non coloro tavole che mi vengono pagate meno di 35 euro l'una? a volte ne ricevo 90 a pagina. Vuole sapere che a volte per gli amici faccio colorazione gratuite? Vuole sapere che lavoro per chi mi paga meglio in quel momento? Ecco, ora lo sa. Ma questo non c'entra nulla. Se una persona che io rispetto e stimo mi chiede un favore, capita spesso che io mi faccia in quattro. Lo dimostra la mia ostinazione qui su Kinart.
    Lei però è contraddittorio, lo sa? Mi ricorda qualcuno di famoso...

    Se devi parlare di quello che fa Cagliostro E-Press, dimostrando di non sapere nulla di come siamo organizzati e che facciamo, io voglio sapere tu per chi lavori e come lavori.

    Esattemente voglio l'elenco dei tuoi editori, la descrizione delle tue collaborazioni, le condizioni contrattuali e la retribuzione per singolo lavoro.

    O come funziona? Tu ti puoi occupare degli altri ma non vuoi che ci si occupi di te? Comodo... molto ma molto comodo... e non te ne uscire con qualche scusa che non è professionale parlare pubblicamente dei propri contratti facendo nomi e quant'altro, perchè allora non è professionale parlare nemmeno dei contratti che fanno gli altri senza conoscerli ma solo per sentito dire.

    Io non ho problemi a pubblicare qui per intero il contratto che facciamo agli autori, tu non penso che possa fare altrettanto.

    Ergo, la discussione si chiude qui.

    Sappi, comunque, che non saranno tollerate ulteriormente tue falsità, soprattutto perchè vediamo che non riesci ad assumerti nemmeno le responsabilità di quello che dici e a chiedere scusa davanti a dati di fatto che sbugiardano le tue falsità.

    In conclusione, invito gli tutti i giovani autori a venirci a trovare alle fiere o a scriverci. La nostra esperienza è completamente a vostra disposizione.

    Grazie dell'attenzione.

    Over.

    GM
     
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  9. ilcontedicagliostro
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    EDIT: DOPPIO.

    SCUSATE.
     
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  10. fw190
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    Signor Messina, lei potrebbe avere qualche ragione da vantare se Ketty fosse un editore, e quindi potrebbe chiedere che condizioni applica, per confrontarle con le sue.
    Ma il sapere se e quanto Ketty guadagna e con chi non mi sembra abbia alcuna rilevanza.
    Per il fatto che non rappresento Kinart è solo la verità, al massimo rappresento me stesso.
     
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  11. insomniac•
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    Scusate se lo chiedo, ma che c'entra il fatto che Messina abbia bocciato una copertina di Ketty e De Luca e quanto viene retribuita Ketty con la storia degli artisti che lavorano gratis con la promessa di ottenere visibilità? Penso d'aver perso il filo del discorso.
     
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  12. kettyformaggio
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    CITAZIONE (ilcontedicagliostro @ 6/8/2010, 13:13)
    Ergo, la discussione si chiude qui.

    Benissimo, sono felice che lei abbia ritenuto di aver spiegato sufficientemente le condizioni di lavoro della sua Asso.ne Cul. ai nostri utenti.

    CITAZIONE
    Scusate se lo chiedo, ma che c'entra il fatto che Messina abbia bocciato una copertina di Ketty e De Luca e quanto viene retribuita Ketty con la storia degli artisti che lavorano gratis con la promessa di ottenere visibilità? Penso d'aver perso il filo del discorso.

    In effetti non centra un fico secco. Anche perchè oltre a essere fuori luogo la cosa è pure riportata in modo errato. Ma vabbè.
    E poi io mica sono una editrice, come faccio a dire quanto pago io gli autori? :blink:

    Torniamo IT, vi prego. altrimenti sclero. :slug:



    Tito Faraci
    ci ha rimesso di recente il piedino dentro il discorso.
    http://titofaraci.nova100.ilsole24ore.com/...te-seconda.html
    Faraci parla di PAGAMENTI degli anticipi, mettendosi delle scarpe degli editori che pagano un anticipo scommettendo sugli autori.
    CITAZIONE
    Ritorno su questa questione, che pare interessare ai miei venticinque lettori.

    Capita di sentire autori raccontare di avere ricevuto una certa cifra da un certo editore per un certo libro, trascurando di precisare che si è trattato di un anticipo. Questo, però, non è un dettaglio. E qualcosa di molto importante, che fa la differenza.

    L'anticipo non è tutto il compenso. È solo l'inizio. Il punto di partenza, da cui non si può retrocedere. Si dà il caso, infatti, che di norma l'editore non possa pretendere nemmeno la restituzione di un centesimo, nel caso le royalties maturate da un libro non raggiungano l'anticipo. Mentre, al contrario, verserà altri soldi (ben contento di farlo, si suppone) se tale livello sarà superato.

    "Sì, come no! Questa è pura teoria!" esclamerà qualcuno, con un sorriso amaro. "Sappiamo tutti come vanno le cose! Spesso l'anticipo è tutto quello che arriva!"

    Lo so anch'io. Però la causa è tutt'altro che teorica. Anzi, è drammaticamente pratica e concreta. Troppo spesso, purtroppo, le vendite di un libro non bastano a superare l'anticipo. Nemmeno lo coprono del tutto, spesso. Ciò significa che l'editore, a conti fatti, nel decidere l'anticipo ha voluto essere, non dico generoso, ma almeno "ottimista".

    Con tutto questo, non voglio fare l'avvocato d'ufficio degli editori di fumetti (e non solo di fumetti: è mal comune). Ho giocato la partita su tutti i tavoli, anche nello stesso tempo, tuttavia mi sento soprattutto un autore. Sono un autore. Semplicemente, se bisogna imputare delle colpe agli editori (e certamente ne hanno!), che siano quelle giuste.

     
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  13. Faureiana
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    CITAZIONE
    E poi io mica sono una editrice, come faccio a dire quanto pago io gli autori? :blink:

    va beh, non voglio fomentare la cosa e tenderei a generalizzare non fermandomi su ketty:

    un autore è responsabile del contratto che firma. e anche se fa qualcosa senza firmarne uno.
    Da una parte ci sono gli editori che pagano/non pagano ma dall'altra ci sono i lavoratori -preferisco chiamarli così- che percepiscono o non percepiscono il compenso.
    Quindi è lecito, se si parla di fare nomi/situazioni, che pure i lavoratori siano chiamati in causa... non per quanto danno in questo caso, ma per quanto prendono (o accettano di non prendere...). :)

     
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  14. kettyformaggio
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    CITAZIONE (Faureiana @ 6/8/2010, 15:40)
    CITAZIONE
    E poi io mica sono una editrice, come faccio a dire quanto pago io gli autori? :blink:

    va beh, non voglio fomentare la cosa e tenderei a generalizzare non fermandomi su ketty:

    un autore è responsabile del contratto che firma. e anche se fa qualcosa senza firmarne uno.
    Da una parte ci sono gli editori che pagano/non pagano ma dall'altra ci sono i lavoratori -preferisco chiamarli così- che percepiscono o non percepiscono il compenso.
    Quindi è lecito, se si parla di fare nomi/situazioni, che pure i lavoratori siano chiamati in causa... non per quanto danno in questo caso, ma per quanto prendono (o accettano di non prendere...). :)

    Vero... allora per chiudere questo cerchio che noiosamente parla di me, io lavoro praticamente sempre su lettera d'incarico, che è un contratto. A volte la cosa è verbale, come alla star comics per le copertine di Pinkerton, poi comunque tutte mi vengono pagate con ritenuta d'acconto.
    Scusate se non vi metto la scansione della mia dichiarazione dei redditi, eh! :P

    Ma più che fare i conti in tasca a me, facciamoli in tasca agli editori.
    Molti dicono nei forum che la distribuzione per le fumetterie, librerie e edicole, oltre ad essere sempre diversa, obbliga gli editori a scelte difficili e a bassi ricavi.
    I distributori quindi col loro comportamento obbligano i piccoli editori a scelte forzate.
    Ne hanno parlato altri interventi precedenti riportati in questo topic.

    I distributori quindi sono FONDAMENTALI quando si parla di fumetti.
     
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  15. gazza998
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    io non capisco una cosa... da quel che si legge nel forum a livello di dati di vendite e di suddivisione margini, produrre fumetti è commercialmente un lago di sangue un po' per tutti.
    Leggo nel corso del topic che in fumetteria si vendono massimo 100-200 copie di un volume. Si omette quante se ne vendano nelle fiere o quante ne venda l'autore, però.
    Facendo i "conti della serva" con una tiratura di 500 copie non è possibile guadagnarci decentemente nemmeno vendendole tutte (a meno di non mettere un prezzo di copertina assurdamente alto).
    Sarebbe interessante capire quando un volume va a pareggio e quando va a profitto, ma ci sono troppe variabili (rese, mancati pagamenti, e altro).
    Per esempio (non so se vado OT) su questo link si parla del costo di un libro (narrativa non fumetti) e del suo punto di pareggio e di guadagno (tabella a metà post)

    http://www.steamfantasy.it/blog/2008/07/03...zo-di-un-libro/

    ci sono delle differenze fra editoria libraria e fumettistica (in libreria il distributore ha maggior peso e guadagni percentuali, in libreria c'è 1 copia gratis ogni 13, i pagamenti sono diversi ecc.ecc.ecc.) ma credo possa aiutare a rendersi un po' conto di come alle volte la maggior parte del guadagno se ne va in distribuzione e affini.
     
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859 replies since 14/6/2010, 18:27   25270 views
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