IL MALE: Si pagano o no gli artisti?

Tavola Rotonda fra autori

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  1. kettyformaggio
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    Aggiungo sull'ultimo messaggio di Fau,
    certo che è lecito tirare dentro il discorso i lavoranti. E torniamo a capo nel discorso. Perchè a volte vale la pena di lavorare gratis e a volte no? E lavorare gratis significa che nessuno ci guadagna o che ci guadagnano altri?

    Fabiamo Ambu tempo addietro sollevò il discorso nel suo Blog. Ne solleva tanti.
    Ne prendo solo un pezzo, non me ne voglia, la sua posizione è molto polemica, anzi, provocatoria.
    Ma se davvero ci sarà una tavola rotonda sarei curiosa di sentire cosa direbbe pure lui.
    http://fabianoambu.blogspot.com/2010/06/ce...o-ossigeno.html
    CITAZIONE
    Io vorrei dire la mia nel descrivere quali sono i problemi del fumetto.

    Buona parte dei fumettisti giocano.

    Per fumettisti intendo alcuni autori, editori e addetti al settore "critici" compresi.

    Editori che non pagano, che non fanno contratti, che non rispettano gli accordi oppure che non esistono proprio.

    Autori che non consegnano per tempo, che non mantengono la parola, che passano le giornate a scrivere idiozie su Facebook, che fingono conoscenze tecniche che non hanno e che usano più la mano che la testa.

    Critici della porta accanto, liberi di enunciare recensioni e critiche pseudoprofessionali e due minuti dopo farsi scudo dell'amatorialità delle loro parole.

    Poi ci sono i lettori da forum convinti che tutti i professionisti in realtà giochino quindi prendono parte alla giostra, dimenticandosi per un attimo che dietro le mani che disegnano e scrivono ci sono persone, e sfogano i loro gusti e pensieri nelle maniere più discutibili.

    Il fumetto è considerato un media per bambini non per via della fascia di lettori ma sopratutto per come si comportano una buona parte dei suoi professionisti.

    Io proporrei un obbligo di periodo lavorativo in un'Azienda qualsiasi, con orari di lavoro, con scadenze, compresi straordinari e cazziatoni per chiunque volesse intraprendere la professione di fumettista.

    Forse avremo più autori che possano comprendere il valore del proprio lavoro e di quello altrui.


    Ma non siete stufi della mediocrità?



    CITAZIONE (gazza998 @ 6/8/2010, 16:36)
    io non capisco una cosa... da quel che si legge nel forum a livello di dati di vendite e di suddivisione margini, produrre fumetti è commercialmente un lago di sangue un po' per tutti.
    Leggo nel corso del topic che in fumetteria si vendono massimo 100-200 copie di un volume. Si omette quante se ne vendano nelle fiere o quante ne venda l'autore, però.
    Facendo i "conti della serva" con una tiratura di 500 copie non è possibile guadagnarci decentemente nemmeno vendendole tutte (a meno di non mettere un prezzo di copertina assurdamente alto).
    Sarebbe interessante capire quando un volume va a pareggio e quando va a profitto, ma ci sono troppe variabili (rese, mancati pagamenti, e altro).
    Per esempio (non so se vado OT) su questo link si parla del costo di un libro (narrativa non fumetti) e del suo punto di pareggio e di guadagno (tabella a metà post)

    www.steamfantasy.it/blog/2008/07/03...zo-di-un-libro/

    ci sono delle differenze fra editoria libraria e fumettistica (in libreria il distributore ha maggior peso e guadagni percentuali, in libreria c'è 1 copia gratis ogni 13, i pagamenti sono diversi ecc.ecc.ecc.) ma credo possa aiutare a rendersi un po' conto di come alle volte la maggior parte del guadagno se ne va in distribuzione e affini.

    Post interessantissimo il tuo.
    Vorrei proprio per questo capire di più sull'argomento. Vorrei sentire tanti piccoli editori cosa fanno: Doubleshot, Arcadia, cronaca di Topolinia, DTE, Cagliostro, Bottero... sono solo loro che ci possono dire come si barcamenano in questo viscoso reticolo di numeri e tirature.
     
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  2. kettyformaggio
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    Oggi Di Bernardo mi ha fatto ridere con questo post.
    Non aggiunge nulla a quello detto fino ad ora, ma mi pare che esprima un incubo comune a molti.
    http://giuseppedibernardo.splinder.com/pos...segni-e-bisogni
    CITAZIONE
    venerdì, 06 agosto 2010
    Sogni, segni e bisogni.

    Stanotte ho fatto un sogno davvero emblematico.
    Dovevo tenere una conferenza sul fumetto, avrebbero partecipato tutti i miei colleghi disegnatori e sceneggiatori. Bello, no?
    Peccato che nel sogno io fossi completamente impreparato.

    La conferenza si teneva a casa dei miei genitori, che è notoriamente microscopica.
    Gli invitati iniziavano ad arrivare da tutta italia, interessati da quello che avrei avuto da dire, ma nella mia testa c'era il vuoto assoluto.
    Io, che non mi ero neppure fatto la doccia e preparato ad accoglierli, improvvisavo una chiacchierata sui personaggi e proponezo di scrivere una storia tutti insieme. Il fiasco totale. I colleghi sogghignavano, uscivano in terrazza a fumare, i primi cominciavano ad andare via, il tutto mentre mia madre, nalla cucina trasformata in una sala conferenze, faceva i piatti.

    Mi svegliavo, contento che fosse solo un sogmno, poi mi riaddormentavo e l'incubi ricominciava.
    Un disastro.

    Sì, evidentemente in questo periodo soffro di ansia da prestazione fumettistica. Dopo l'esperienza di Cornelio che ricevette molte critiche (feroci) e pochi complimenti, affrontare una serie già di per se difficile per i temi tarttati, mi spaventa.
    In generale, odio deludere le persone, soffro dei giudizi, anche quando sono palesemente faziosi.

     
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  3. Enry84
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    Alessandro Bottero oggi ha scritto un altro dei suoi post che vorrebbero essere provocatori ma che si risolvono in un generico strillare a destra e a manca. Comunque mi sembra giusto linkarvelo, anche perchè vi viene tirata in ballo Ketty Formaggio.

    http://www.fumettodautore.com/editoriali/1...-prima-di-lucca
     
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  4. kettyformaggio
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    CITAZIONE (Enry84 @ 6/8/2010, 19:38)
    Alessandro Bottero oggi ha scritto un altro dei suoi post che vorrebbero essere provocatori ma che si risolvono in un generico strillare a destra e a manca. Comunque mi sembra giusto linkarvelo, anche perchè vi viene tirata in ballo Ketty Formaggio.

    www.fumettodautore.com/editoriali/1...-prima-di-lucca

    Bè, grazie della segnalazione, ma era stato segnalato un paio di pagine fa. #entry410401742
     
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  5. Enry84
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    Meglio così. Non avevo letto l'intera discussione :D
     
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  6. ilcontedicagliostro
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    CITAZIONE
    Ma più che fare i conti in tasca a me, facciamoli in tasca agli editori.

    Quindi secondo questa deontologia professionale si vorrebero fare i conti in tasca agli editori, soprattutto a quelli con cui non si lavora, ma non si vuole dire con chi si collabora e a che condizioni. Capisco.

    Non sia mai che si scopra che chi difende i giovani autori poi si scopra che ha accettato qualche lavoro alle stesse condizioni che consiglia di evitare come la peste. Sarebbe imbarazzante.

    Non sia mai nemmeno che ci si trovi in diffioltà con quelli che pagano, quando invece è più facile e meno rischioso puntare il dito contro quelli con cui non si ha a che fare. Sarebbe imbarazzante anche questo.

    CITAZIONE
    Vorrei proprio per questo capire di più sull'argomento. Vorrei sentire tanti piccoli editori cosa fanno: Doubleshot, Arcadia, cronaca di Topolinia, DTE, Cagliostro, Bottero... sono solo loro che ci possono dire come si barcamenano in questo viscoso reticolo di numeri e tirature.

    Per quanto riguarda Cronaca di Topolinia perchè non ce lo dice lei che ci collabora?

    Nel vergare l'elenco ci è scordati, ad esempio, il Centro Fumetto Andrea Pazienza. E' documentato da loro stessi che il Centro ha introiti annui per 80.000 euro e Ginevra stesso dice che non riescono a retribuire gli autori che collaborano con loro...

    Ma perchè fermarci a questi piccoli editori?
    Perchè non chiedere a Beccogiallo o Tunuè che sono meno piccoli di quelli elencati?

    I conti in tasca li facciamo solo ad alcuni?
     
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  7. kettyformaggio
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    CITAZIONE (ilcontedicagliostro @ 6/8/2010, 23:29)
    CUT
    I conti in tasca li facciamo solo ad alcuni?

    Lei si sente sempre tirato in ballo in mala fede. Anche quando viene citato come un piccolo editore che potrebbe apportare un contributo nell'abito della discussione. Come mai vede attacchi anche dove non ce ne sono? :nono:

    L'elenco che io ho fatto era palesemente non completo, non ha visto i puntini di sospensione? :shifty:

    Mi chiedo se tutti i dettagli tecnici che lei mi chiede... Non sarà che mi vuole mandare qualche finanziere in casa per controllarmi la denuncia dei redditi? E' in regola, HE. consegnata giusto qualche settimana fa. :shifty: E' una domanda sarcastica, se non si dovesse capire. :gh:

    Bene, lei mi parla delle persone con cui io ho lavorato. Tutti mi hanno pagato. chi più, chi meno. Una volta lavorai credendo di venire pagata, ma mi ritrovai solo con alcuni albi stampati in mano. L'ho preso come una lezione di vita e non feci più nulla per loro. Altre volte ho dato una mano gratis a degli amici. Ma la smettiamo di parlare di me, cavolo. Mi da disgusto ripetere sempre le stesse cose. :sick:

    La brava Claudia Ceccaglini mi suggeriva, riassumo a spanne, che è meglio puntare più in alto, anche per gli esordienti. E lei dà una mano in quel senso con il suo Shaolin Cartoonist. :woot:

    Lei signor Messina, perchè non ci dice un bel nulla di quello che fa? Quanta tiratura fa a un albo di un esordiente? Quante copie deve vendere quell'albo per andare in pari? Visto che lei non paga alla consegna ma a royalties, dovrebbe avere una politica più che limpida... trasparente riguardo a questi argomenti. No? Una associazione culturale no profit può prendere dei contributi in base al numero di testate che stampa nell'arco dell'anno? O il finanziamento può arrivare solo basandosi sui titoli in catalogo? Non ho letto nulla a riguardo di questo nel suo sito internet. Ci spieghi... se le va.

    Senza spostare in discorso su nessuno che non sia lei stesso, mi raccomando. :B):

    CITAZIONE (Enry84 @ 6/8/2010, 20:07)
    Meglio così. Non avevo letto l'intera discussione :D

    Bè, pare sia la discussione della giornata! fortuna che siamo a sera. :bed:

    Tu hai già detto la tua su pagamenti SI/NO/COME?

     
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  8. kettyformaggio
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    aggiorno ore 00.54
    Io vado a dormire, non scrivete cosacce in mia assenza! ;) image
     
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  9. ilcontedicagliostro
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    CITAZIONE
    L'elenco che io ho fatto era palesemente non completo, non ha visto i puntini di sospensione?

    Certo. Ho visto che si parla dei fanti ma quando si dovrebbe arrivare ai santi iniziano palesemente i puntini di sospensione...

    CITAZIONE
    Tutti mi hanno pagato. chi più, chi meno.

    Ma tutti chi sono? Me li elenchi, per favore, insieme ai lavori svolti e a quanto hai percepito per lavoro? O la trasparenza è solo degli editori "cattivi" ma non delle "mammine buone del fumetto italiano"?

    CITAZIONE
    Quanta tiratura fa a un albo di un esordiente? Quante copie deve vendere quell'albo per andare in pari? Visto che lei non paga alla consegna ma a royalties, dovrebbe avere una politica più che limpida... trasparente riguardo a questi argomenti. No?

    Sono tutte informazioni chiaramente indicate nel contratto di pubblicazione che proponiamo agli autori. Quando lei, simpatica Ketty, posta qui una delle sue lettere di incarico, io per ricambiare la sua limpidezza, le posto qui l'intero testo del contratto base di Cagliostro E-Press.

    Che poi l'unico dovere di limpidezza ce l'ho con chi collabora con noi non con chi vuole fare i conti in tasca agli editori.

    CITAZIONE
    Una associazione culturale no profit può prendere dei contributi in base al numero di testate che stampa nell'arco dell'anno? O il finanziamento può arrivare solo basandosi sui titoli in catalogo?

    Una associaizone culturale non accede ai contributi statali per l'editoria perchè è una realtà no profit e i contributi per l'editoria sono destinati solo a chi fa editoria a scopo di lucro.

    L'unico finanziamente che arriva dal catalogo che io conosca è solo l'autofinanziamento, ovvero vendi i volumi, in fiera, on line, alle presentazioni e in distribuzione e cerchi di farcela ad andare avanti.
     
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  10. kettyformaggio
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    Bhè, ammetto che questa attenzione morbosa nei miei riguardi mi sta preoccupando.
    Lei ha potuto leggere quanto vengo pagata in un messaggio precedente e tutti i miei rapporti di lavoro sono ben documentati nel mio blog. Lei davvero mi sta chiedendo di mettere pubblicamente la mia dichiarazione dei redditi? Farlo significherebbe compilare un luuuuuuungo elenco con pagamenti, date, datori di lavoro e così via, mi toglierebbe per lo meno due ore di tempo!! Dovrei andarmi a rivedere i miei carteggi, oddio, in sacco di tempo perso! Io devo colorare. Lo capirebbe chiunque.

    La lettera d'incarico potrebbe invece essere una cosa utile agli altri utenti, in effetti. Ma questo topic non è il luogo adatto. La metterò nella sezione riguardante i rapporti con gli editori. http://kinart.forumfree.it/?f=3472757


    Se io le ho chiesto dei lumi riguardo a Tirature e Pareggi è perchè è interessante nel discorso sugli equilibri di pagamento. Lei può rispondere, se vuole, in modo generico con un esempio di un albo. E poi ha fatto una domanda a riguardo anche Gazza.

    CITAZIONE (gazza998 @ 6/8/2010, 16:36)
    io non capisco una cosa... da quel che si legge nel forum a livello di dati di vendite e di suddivisione margini, produrre fumetti è commercialmente un lago di sangue un po' per tutti.
    Leggo nel corso del topic che in fumetteria si vendono massimo 100-200 copie di un volume. Si omette quante se ne vendano nelle fiere o quante ne venda l'autore, però.
    Facendo i "conti della serva" con una tiratura di 500 copie non è possibile guadagnarci decentemente nemmeno vendendole tutte (a meno di non mettere un prezzo di copertina assurdamente alto).
    Sarebbe interessante capire quando un volume va a pareggio e quando va a profitto, ma ci sono troppe variabili (rese, mancati pagamenti, e altro).
    Per esempio (non so se vado OT) su questo link si parla del costo di un libro (narrativa non fumetti) e del suo punto di pareggio e di guadagno (tabella a metà post)

    www.steamfantasy.it/blog/2008/07/03...zo-di-un-libro/

    ci sono delle differenze fra editoria libraria e fumettistica (in libreria il distributore ha maggior peso e guadagni percentuali, in libreria c'è 1 copia gratis ogni 13, i pagamenti sono diversi ecc.ecc.ecc.) ma credo possa aiutare a rendersi un po' conto di come alle volte la maggior parte del guadagno se ne va in distribuzione e affini.

    Per i finanziamenti, è interessare sapere che non si possono chiedere contributi all'editoria per AssCul. Io però so che molti enti pubblici danno contributi, regioni, province... basta fare una ricerca su internet. http://www.google.it/search?q=finanziament...Bw&ved=0CAwQpwU
    Inoltre conosco una amica salentina che con la sua asscult. ha avuto un finanziamento dalla provincia per stampare 1000 copie di un volume. Ha pagato i disegnatori che hanno collaborato.

    Insomma, i finanziamenti con una asscult possono essere richiesti e a volte vengono elargiti.

    Ma se non vuole contribuire allo sviluppo di una discussione costruttiva, torni pure ad occuparsi delle sue pubblicazioni. Lei non è obbligato a scrivere qui. Qui inviterò nella discussione un altro piccolo editore se vorrà spiegarci il meccanismo delle tirature e dei pareggi. Da quello che vedo su comicus Il Glifo (NPE) ha le informazioni che cerchiamo. O magari chiedrò a Daniele Tomasi che ha gioà collaborato con noi.

    La prego, se scriverà ancora, rimanga IT. In argomento.
     
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  11. Seila
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    Cioè... non ho parole!!!!!!!!!!!!

    Prendersela con una tra le persone più serie e corrette che esistono... Non ho la competenza per rispondere a tono a questo signore, ma sono decisamente incazzata.
     
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  12. kettyformaggio
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    CITAZIONE (Seila @ 7/8/2010, 10:01)
    Cioè... non ho parole!!!!!!!!!!!!

    Prendersela con una tra le persone più serie e corrette che esistono... Non ho la competenza per rispondere a tono a questo signore, ma sono decisamente incazzata.

    Bè, via... mia madre dice che arrabbiarsi son due fatiche: 1 arrabbiarsi 2 dis-arrabbiarsi! :lol:
    Meglio prendere tutto in un ottica molto zen, le cose mi scivolano addosso come acqua, in armonia col flusso delle energie del cosmo nulla mi può ferire, sono come una foglia che si muove al vento. :ph34r:

    Seila... :hug:

    Ma rimaniamo IT, please...
     
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  13. Seila
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    IT ok,
    allora dico la mia
    ovvia
    opionione che tutti vanno pagati e che se non sei sicuro di pagare adeguatamente i tuoi collaboratori piuttosto non avviare progetti! Rivolto in generale a tutti, anche non del settore, in TUTTI i settori dovrebbe essere così, dal basso della mia conoscenza, perchè ho sentito di gente che ha lavorato e che non ha visto il becco di un euro. E per dirne ancora, una certa pubblicazione interrotta al secondo numero, uscirà in RISTAMPA e i ragazzi che hanno dato i propri lavori devono ANCORA ESSERE PAGATI.

    NON mi riferisco ovviamente al signore con cui ce l'avevo prima, ma giusto per rimarcare che esistono persone del genere.

    Ora, ci sta difendersi se ci si sente attaccati ingiustamente, ma ci sta anche incazzarsi perchè c'è gente che davvero sfrutta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ci si può difendere da entrambi i lati, ma offendere o fare gli spocchiosi irritanti mi ricorda le scaramucce tra bambini...

    Ps: di solito curo di più il mio italiano nei post, ma ora sto troppo incavolata!
     
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  14. kettyformaggio
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    Riguardo alle spese che devono sostenere i piccoli editori si sta parlando proprio si Comicus. Spero non si incazzino se prendo certi messaggi utili a noi!
    Proprio Daniele Tomasi della DTE scrive...

    CITAZIONE
    DanieleTomasi
    Inviato il: Venerdì, 06-Ago-2010, 21:42

    CITAZIONE
    QUOTE (satrum @ Venerdì, 06-Ago-2010, 17:58)
    CITAZIONE
    QUOTE (tanobas @ Venerdì, 06-Ago-2010, 16:43)
    ma perchè si deve dare il 50% del prezzo di copertina al distributore?
    è una legge?
    una prassi?
    da dove nasce?

    un fumetto che costa € 2.70 al pubblico ha costi di distribuzione pari a € 1.35,
    un volume che costa al pubblico € 10,00 ha costi di distribuzione pari a € 5,00???

    metà del prezzo di copertina è dell'editore e l'altra metà è divisa tra distributore e negozi, che percentuali si dovrebbero avere?

    Certo tante questioni di prezzi e costi non sono note ai lettori, ma agli autori, mah, mi sembra sstrano che non sappiano che poi quel 50 % dll'editore si riduce per i costi tipografici che stanno intorno al 20-30% dl prezzo di copertina, per cui il suo 50% si riduce al 25% e da quel tanto ci devetogliere le spese di stampa delle copie invendute che vanno conteggiate al 100%, e poi il compenso per tutte le figure coinvolte (sceneggiatore-disegnatore-colorista-letterista-impaginatore-editor). E poi ci sono le spese per gli stand fieristici (affitto stand-alloggio-pasti-viaggio-compenso autori).
    Non giustifica, questo, che gli autori non siano pagati, pero' l conto va fatto con tutti gli elementi.
    Ad esempio, dal punto di vista dei negozianti, va considerato che il fumetto va acquistato, non c'e' un sistema di rese - mi pare sia stata fatta una sperimentazione recente ma non ho capito come sia andata e non è la norma - per cui se al negoziante rimangono due copie di un volume da 30 euro invenduto non ha la possibilità di recuperare nulla, e quindi non c'è incentivo a portare in negozio materiale che non sia certo di vendita. E la piccola editoria questo non lo puo' assicurare.
    ripeto, nessuna difesa per nessuno, ne' tentativo di trovare una soluzione con una diversa quantità di percentuali, ma non è l'unico aspetto che incide e va considerato.

    In una risposta così breve Tomasi ci dice che:
    -metà dei ricavi dell'editore vengono usati per il distributore
    -col rimanente dei ricavi ci si paga le spese di stampa e altre spese
    -si deve comprendere nella sottrazione anche i mancati ricavi degli albi non venduti e rimasti in magazzino dell'editore

    I negozianti inoltre non prendono in reso gli albi, quindi anche loro mettono in conto un rischio di invenduto.
    Pare quindi che il rischio di impresa sia alto per i piccoli editori.

    Meglio puntare a pubblicazioni di qualità, secondo me! E trovare tante altre piccole e efficaci strategie.
     
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  15. Enry84
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    CITAZIONE (kettyformaggio @ 7/8/2010, 00:24)
    Tu hai già detto la tua su pagamenti SI/NO/COME?

    Non ho esposto i miei pensieri appunto perchè non ho letto l'intera discussione e non volevo andare OT oppure ripetere ancora cose dette da altri. :)
    Per me è semplicemente fuori dal mondo che, quando si pubblica un volume, si mettano nel conto il grafico, il tipografo etc, e non l'autore, ossia colui che ha effettivamente realizzato il volume. E il discorso "l'editore si assume i rischi di impresa e quindi anche l'autore deve farlo" è altrettanto assurda: la casa editrice è l'impresa dell'editore, non dell'autore. L'autore lavora per l'editore e quindi va pagato. Ovvio che ci saranno sempre quelli disposti a lavorare gratis, ma parlando in linea di principio questa è una cosa sbagliata.
    Se io autore voglio "assumermi dei rischi di impresa", allora mi autoproduco e mi autopubblicizzo (tra l'altro, stando alla quantità miserrima di pubblicità che fanno gli editori italiani alle opere nel loro catalogo, credo che dovrei farlo comunque). Almeno avrò sia gli oneri sia gli onori di ciò che realizzo, e non dovrò rendere conto a nessuno di come faccio il mio lavoro, del mio stile di disegno, delle mie scelte narrative etc. In tal caso non ha senso passare per l'editore.
    Insomma, artisti o non artisti, i fumettisti sono persone che lavorano, passano ore alla scrivania o al pc per mettere insieme il fumetto. Non sono persone che "si divertono e non hanno di meglio da fare" (a meno che per l'appunto non lo facciano per hobby). E il lavoro, da che mondo è mondo, va pagato. Punto. :/
     
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859 replies since 14/6/2010, 18:27   25270 views
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