Dylan Dog

di Tiziano Sclavi

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  1. McCoy
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    sinceramente questo manifesto programmatico mi sembra ben poca roba.
    non è cassando personaggi (sono una ricchezza, non un peso!) o variando esclamazioni tipiche che revitalizzi un personaggio. (vedi punti 1-2)
    gli ultimi 3 punti invece hanno il solo scopo di rendere DD più al passo coi tempi, ma alla fine è un personaggio di fantasia che vive storie ai limiti della fantasia. non sono questi i punti da correggere.
    l'unica cosa sensata è
    Tiziano Sclavi quindi, in due fogli scritti a mano, spiega come deve essere scritta una storia di Dylan Dog e come non deve essere scritta. Niente più horror adolescenziale, vampiri giovani e cose simili.
    CITAZIONE

    ma così è troppo vaga.
    spero che recchioni abbia ben altre frecce al suo arco
     
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  2. Wagner
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    My two cents:

    ho sempre avuto l'impressione che Sclavi non fosse un autore che dettasse agli altri come scrivere il suo personaggio, anche quando lo supervisionava realmente. Quindi ci sta che abbia dato solo degli spunti (morti eccellenti, nuovo tormentone, cambio di registro) che gli frullavano nella testa da parecchio e lasci fare tutto a Recchioni e alla Barbato.

    Noto solo una cosa: questa repentino cambio di corsa è avvenuto dopo la morte di Bonelli. Io non so se col vecchio papà della SBE ancora in sella avremmo avuto questo cambio drastico nelle scelte editoriali di una testata storica.
     
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  3. McCoy
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    CITAZIONE (Wagner @ 21/5/2013, 18:14) 
    My two cents:

    ho sempre avuto l'impressione che Sclavi non fosse un autore che dettasse agli altri come scrivere il suo personaggio, anche quando lo supervisionava realmente. Quindi ci sta che abbia dato solo degli spunti (morti eccellenti, nuovo tormentone, cambio di registro) che gli frullavano nella testa da parecchio e lasci fare tutto a Recchioni e alla Barbato.

    Noto solo una cosa: questa repentino cambio di corsa è avvenuto dopo la morte di Bonelli. Io non so se col vecchio papà della SBE ancora in sella avremmo avuto questo cambio drastico nelle scelte editoriali di una testata storica.

    cambio drastico?
    non ci credi nemmeno tu.
    se i lettori italiani percepiranno come cambio drastico (e magari premieranno o denunceranno, il risultato non cambia) il bells hell al posto di giuda ballerino, le 100 sterline l'ora invece che al giorno ecc vuol dire che si meritano un fumetto che fa il verso a sè stesso e non va da nessuna parte, oltretutto mal scritto.
    il problema di DD non è il suo essere uguale in certi aspetti minori a quello di 30 anni fa, ma il non esserlo in quelli migliori, cioè le storie.
    ok che DD, come tutti i Bonelli, fa della sua forza l'autoconclusività e la riconoscibilità del brand dovuta alla sua immutabilità, ma gli "stravolgimenti" elencati per un rinnovamneto sono solo orpelli rispetto alla matrice base. cambiare quelli equivale a non cambiare niente.
    però i lettori o si incazzeranno o grideranno lo stesso al miracolo.
    e invece sarà lo stesso DD, a meno che le storie non vengano scritte con i controcoglioni, su stemi scomodi e borderline come all'inizio.
    il resto è fuffa.
    se il clou di DD 2.0 è quello elencato nel manifesto siamo a livelli di gattopardiana memoria.
     
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  4. Wagner
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    CITAZIONE (McCoy @ 21/5/2013, 20:35) 
    CITAZIONE (Wagner @ 21/5/2013, 18:14) 
    My two cents:

    ho sempre avuto l'impressione che Sclavi non fosse un autore che dettasse agli altri come scrivere il suo personaggio, anche quando lo supervisionava realmente. Quindi ci sta che abbia dato solo degli spunti (morti eccellenti, nuovo tormentone, cambio di registro) che gli frullavano nella testa da parecchio e lasci fare tutto a Recchioni e alla Barbato.

    Noto solo una cosa: questa repentino cambio di corsa è avvenuto dopo la morte di Bonelli. Io non so se col vecchio papà della SBE ancora in sella avremmo avuto questo cambio drastico nelle scelte editoriali di una testata storica.

    cambio drastico?
    non ci credi nemmeno tu.

    Cambio drastico era riferito al curatore. Gualdoni non è stato normalmente avvicendato, è saltato per gli scarsi risultati.

    CITAZIONE
    se i lettori italiani percepiranno come cambio drastico (e magari premieranno o denunceranno, il risultato non cambia) il bells hell al posto di giuda ballerino, le 100 sterline l'ora invece che al giorno ecc vuol dire che si meritano un fumetto che fa il verso a sè stesso e non va da nessuna parte, oltretutto mal scritto.
    il problema di DD non è il suo essere uguale in certi aspetti minori a quello di 30 anni fa, ma il non esserlo in quelli migliori, cioè le storie.
    ok che DD, come tutti i Bonelli, fa della sua forza l'autoconclusività e la riconoscibilità del brand dovuta alla sua immutabilità, ma gli "stravolgimenti" elencati per un rinnovamneto sono solo orpelli rispetto alla matrice base. cambiare quelli equivale a non cambiare niente.
    però i lettori o si incazzeranno o grideranno lo stesso al miracolo.
    e invece sarà lo stesso DD, a meno che le storie non vengano scritte con i controcoglioni, su stemi scomodi e borderline come all'inizio.
    il resto è fuffa.
    se il clou di DD 2.0 è quello elencato nel manifesto siamo a livelli di gattopardiana memoria.

    Perdonami ma stai guardando solo alcuni elementi di quel "manifesto programmatico".

    Tralasciando il fatto che il Rrobe sulla sua pagina di FB ha scritto di voler scrivere un Dylan 1.0 piuttosto che un 2.0, l'avvicendamento di Bloch con un ispettore che non sopporta l'old boy significa che Dylan non potrà avere più aiuto da Scotland Yard come avveniva un tempo (e qui s'inserisce l'utilizzo di pc e smartphone). Ma soprattutto è importante il cambio di registro voluto da Sclavi; niente più horror adolescenziale, vampiri giovani e atmosfere edulcorate alla Twilight per catturare un pubblico ggggiovane che tanto non viene catturato, visto che Dylan viene ancora percepito come un fumetto horror d'autore.

    Ben vengano quindi i cambiamenti atti a "svecchiare" Dylan, come scritto nella parte finale di quelle pagine che non ci sono state interamente riportate, e ben vengano autori che con Gualdoni non avevano accesso alla serie principale ma si affacciavano solo negli albi fuori serie.

    Poi...oh...è chiaro che aspetto di vedere come verrà realmente gestita la cosa e mi riservo un giudizio finale sono a fumetto letto.
     
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  5. McCoy
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    CITAZIONE (Wagner @ 21/5/2013, 21:12) 
    CITAZIONE (McCoy @ 21/5/2013, 20:35) 
    CITAZIONE (Wagner @ 21/5/2013, 18:14) 
    My two cents:

    ho sempre avuto l'impressione che Sclavi non fosse un autore che dettasse agli altri come scrivere il suo personaggio, anche quando lo supervisionava realmente. Quindi ci sta che abbia dato solo degli spunti (morti eccellenti, nuovo tormentone, cambio di registro) che gli frullavano nella testa da parecchio e lasci fare tutto a Recchioni e alla Barbato.

    Noto solo una cosa: questa repentino cambio di corsa è avvenuto dopo la morte di Bonelli. Io non so se col vecchio papà della SBE ancora in sella avremmo avuto questo cambio drastico nelle scelte editoriali di una testata storica.

    cambio drastico?
    non ci credi nemmeno tu.

    Cambio drastico era riferito al curatore. Gualdoni non è stato normalmente avvicendato, è saltato per gli scarsi risultati.

    CITAZIONE
    se i lettori italiani percepiranno come cambio drastico (e magari premieranno o denunceranno, il risultato non cambia) il bells hell al posto di giuda ballerino, le 100 sterline l'ora invece che al giorno ecc vuol dire che si meritano un fumetto che fa il verso a sè stesso e non va da nessuna parte, oltretutto mal scritto.
    il problema di DD non è il suo essere uguale in certi aspetti minori a quello di 30 anni fa, ma il non esserlo in quelli migliori, cioè le storie.
    ok che DD, come tutti i Bonelli, fa della sua forza l'autoconclusività e la riconoscibilità del brand dovuta alla sua immutabilità, ma gli "stravolgimenti" elencati per un rinnovamneto sono solo orpelli rispetto alla matrice base. cambiare quelli equivale a non cambiare niente.
    però i lettori o si incazzeranno o grideranno lo stesso al miracolo.
    e invece sarà lo stesso DD, a meno che le storie non vengano scritte con i controcoglioni, su stemi scomodi e borderline come all'inizio.
    il resto è fuffa.
    se il clou di DD 2.0 è quello elencato nel manifesto siamo a livelli di gattopardiana memoria.

    Perdonami ma stai guardando solo alcuni elementi di quel "manifesto programmatico".

    Tralasciando il fatto che il Rrobe sulla sua pagina di FB ha scritto di voler scrivere un Dylan 1.0 piuttosto che un 2.0, l'avvicendamento di Bloch con un ispettore che non sopporta l'old boy significa che Dylan non potrà avere più aiuto da Scotland Yard come avveniva un tempo (e qui s'inserisce l'utilizzo di pc e smartphone). Ma soprattutto è importante il cambio di registro voluto da Sclavi; niente più horror adolescenziale, vampiri giovani e atmosfere edulcorate alla Twilight per catturare un pubblico ggggiovane che tanto non viene catturato, visto che Dylan viene ancora percepito come un fumetto horror d'autore.

    Ben vengano quindi i cambiamenti atti a "svecchiare" Dylan, come scritto nella parte finale di quelle pagine che non ci sono state interamente riportate, e ben vengano autori che con Gualdoni non avevano accesso alla serie principale ma si affacciavano solo negli albi fuori serie.

    Poi...oh...è chiaro che aspetto di vedere come verrà realmente gestita la cosa e mi riservo un giudizio finale sono a fumetto letto.

    ma infatti la cosa da far risaltare di più nel comunicato era la nota di sclavi su come scrivere una storia di DD, non quegli elementi di svecchiamento che alla fine possono o no funzionare solo se sono funzionali e coerenti con la nuova direzione (come nell'esempio che fai)

    comunque:

    Dalla pagina facebook di Recchioni:

    "Una cosa importante (per me): mi spiace dirlo ma il pezzo apparso cu Craven Road 7 contiene poche verità e molte gravi, e lesive, imprecisioni. Domani, appena tornato a Roma, vi spiegherò per filo e per signo qual è la situazione per Dylan Dog."

    "Sono il nuovo curatore di Dylan, è in atto un processo di rinnovamento e molte cose sono vere. Molte altre sono sbagliate, altre male interpretate."
     
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  6. Wagner
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    Dal blog del Rrobe.

    Un primo post, ancora molto sul vago.

    Aspettiamo il successivo.
     
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  7. McCoy
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    Dylan Gate!!


    CITAZIONE
    Dunque, la mia intenzione sarebbe stata quella di iniziare a parlare sul serio dell'approccio e del tipo di lavoro che aspettano me e Franco Busatta nei prossimi giorni ma Internet è quello che è, e sembra che tutti siano interessati solo a sapere quanto c'è di vero in una serie di indiscrezioni circolate sul web.
    Vediamo quindi di fare chiarezza per passare poia parlare di cose più rilevanti

    Come ho detto, è in atto un processo di riflessione e rinnovamento per Dylan Dog. È un processo a cui sta prendendo parte attivamente Tiziano Sclavi e che ha coinvolto me e Paola Barbato in maniera particolare. Questo processo ha fatto sì che Tiziano abbia mandato una mail piena di spunti, idee, suggerimenti, preferenze e, soprattutto, consigli e indirizzi di massima, a un gruppo (estremamente ristretto) di sceneggiatori che non hanno partecipato in prima persona alle nostre discussioni.
    Ovviamente, questa mail non sarebbe dovuta essere divulgata.
    Non perché contenesse chissà quale indiscrezioni ma, semplicemente, perché conteneva ipotesi e proposte, non realtà assodate.
    Metterla in giro è stato stupido.
    Spacciarla come verità, scorretto.

    Quindi andiamo a chiarire.

    Moriranno davvero alcuni personaggi del cast? Se dipenderà da me (e pare che dipenderà proprio da me), no. Uccidere un personaggio, a meno che la cosa non sia narrativamente davvero utile, non è mai un bene.

    Dylan sostituirà davvero la sua esclamazione tipica? No. Le persone parlano in un modo e non lo cambiano. Detto questo, magari la gente si stufa di dire sempre la stessa roba e, ogni tanto, varia (o ve lo siete scordati che ogni tanto Dylan esclama pure "Bloody Hell!").

    Dylan avrà un cellulare e un computer? Probabilmente sì, se trovo una maniera sensata di metterglieli in mano senza che la cosa appaia posticcia e se mi tornerà di effettiva utilità in termini narrativi.

    Bloch andrà in pensione? Questo è un mio pallino da anni quindi è probabile che lavorerò per fare in modo che accada.
    Ma questo non significa che Bloch (che è il mio personaggio preferito della serie) uscirà di scena.

    La tariffa oraria di Dylan aumenterà?
    Non mi pare una cosa così rilevante in termini narrativi ma sì. Ma, soprattutto, che vi frega? Pensate di assumerlo?

    Comunque sia, tutte questo cose sono dettagli. Non è di queste cosine che sarà fatto il rilancio del personaggio.
    Se me ne darete modo, ve ne parlerò con calma nei prossimi giorni. Un passo alla volta.
     
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  8. Wagner
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    CITAZIONE (McCoy @ 22/5/2013, 14:26) 
    Come ho detto, è in atto un processo di riflessione e rinnovamento per Dylan Dog. È un processo a cui sta prendendo parte attivamente Tiziano Sclavi e che ha coinvolto me e Paola Barbato in maniera particolare. Questo processo ha fatto sì che Tiziano abbia mandato una mail piena di spunti, idee, suggerimenti, preferenze e, soprattutto, consigli e indirizzi di massima, a un gruppo (estremamente ristretto) di sceneggiatori che non hanno partecipato in prima persona alle nostre discussioni.
    Ovviamente, questa mail non sarebbe dovuta essere divulgata.
    Non perché contenesse chissà quale indiscrezioni ma, semplicemente, perché conteneva ipotesi e proposte, non realtà assodate.
    Metterla in giro è stato stupido.
    Spacciarla come verità, scorretto.

    Quindi quanto riportato dal forum di Craven Road n. 7 non era falso, solo conteneva spunti offerti dallo stesso Sclavi (come avevo immaginato).

    Qualche anno fa riportai in questa stanza una intervista al Tiz nazionale dove, più o meno, ribadiva le stesse idee che ripropone oggi (eliminazione di alcuni personaggi, cambio di registro, ecc. ecc.).

    Quelle idee le aveva già anni fa ma solo oggi ritornano a galla (il fatto che vengano attuate è un altro paio di maniche). Mi chiedo quanto influisca la morte di Bonelli in questi movimenti editoriali che non sono tipici della SBE.
     
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  9. Wagner
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    Intervista a Roberto Recchioni.

    Altra intervista al Rrobe
     
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  10. Gibbo
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    avete letto il comunicato del Rrobe sulla pagina facebook di Dylan?
    Sarà, ma io voglio crederci!
     
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  11. Genzo83
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    CITAZIONE
    APPUNTI DI SCRITTURA
    - primo contatto -

    Premessa importante: non è mia intenzione, o intenzione di Tiziano Sclavi, o intenzione della Sergio Bonelli Editore, venire a insegnarvi come si scrive.
    Siete tutti professionisti, siete tutti in forze alla seconda testata a fumetti più venduta d'Italia e questo, oltre che un onore, è un attestato di qualità.

    Le note che troverete qui di seguito hanno solo lo scopo di indicarvi in che maniera ci piacerebbe vedere concepite e scritte le storie dell'Indagatore dell'Incubo, nell'ottica di riportare il personaggio al dinamismo degli esordi.

    Prendetele come un un invito, un suggerimento e una direzione generale.
    Non prendetele come dei dogmi inviolabili.
    Di tutto si può discutere e parlare. Su tutto ci si può confrontare.
    Anzi, siete invitati a mettere in discussione tutto e a proporre il vostro punto di vista.

    E questo ci porta al primo punto:

    OSATE

    Non abbiate paura di mandare soggetti coraggiosi e rischiosi. Il peggio che possa succedere è che vi si dica di no. Non è un dramma e non è una cosa che comprometterà in alcun modo la stima e il rispetto che proviamo per voi.
    Nella peggiore delle ipotesi, perderemo del tempo. Nella migliore, avremo modo di realizzare storie interessanti ed emozionanti.
    Non basatevi su quello che oggi sapete sulla Sergio Bonelli Editore. Su quello che si può fare e su quello che non si può fare. Ci sono cose che si possono fare e cose che non si possono fare? Sì e no. Ci sono argomenti molto spinosi che richiederebbero un lavoro estremamente complesso per poter essere trattati nel contesto di una testata a tiratura nazionale e dall'indole popolare e che rischierebbero di perdere d'efficacia in quel contesto (penso a cose come pedofilia, la violenza sui bambini, devianze sessuali particolarmente estreme e cose di questo tipo) e che, proprio per questo, forse varrebbe la pena di evitare. Ma se avete in mente la storia scomoda della vostra vita e avete anche in mente la maniera giusta in cui raccontarla, non fatevi spaventare da questo.

    Proponetela. Confrontiamoci. Litighiamo, se necessario.
    Non sono il tipo da confondere una discussione creativa con qualcosa di personale o professionale.
    Dylan Dog è un personaggio che vive quando si rischia qualcosa.
    Di gialletti senz'anima anche se fatti con mestiere, di storielle anemiche, di raccontini rassicuranti non sappiamo cosa farcene.

    Tex è un personaggio che deve rassicurare il lettore e dargli delle risposte.
    E va benissimo così perché quella è la sua natura e quello è il segreto del suo successo.

    Dylan Dog è un personaggio che il lettore lo deve inquietare. Lo deve fare sentire a disagio. Lo deve mettere scomodo.
    Dylan è un personaggio che fa le domande. Le risposte non gli competono e non gli devono competere.
    Non dobbiamo rassicurare nessuno. Dobbiamo emozionare. Spaventare. Fare ridere. Disgustare. Dobbiamo dare tutto al lettore e poi toglierglielo, lasciandolo a implorare di averne ancora.

    Se un soggetto non vi diverte, o non vi coinvolge, o non vi costa nulla, o non vi commuove, o non vi esalta... ecco, in quel caso, e solo in quello, non mandatelo neppure.
    Il professionismo non basta. Ci vuole il cuore. E magari anche qualche goccia di sangue.
     
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  12. Wagner
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    CITAZIONE (Genzo83 @ 28/5/2013, 23:59) 
    CITAZIONE
    APPUNTI DI SCRITTURA
    - primo contatto -

    Premessa importante: non è mia intenzione, o intenzione di Tiziano Sclavi, o intenzione della Sergio Bonelli Editore, venire a insegnarvi come si scrive.
    Siete tutti professionisti, siete tutti in forze alla seconda testata a fumetti più venduta d'Italia e questo, oltre che un onore, è un attestato di qualità.

    Le note che troverete qui di seguito hanno solo lo scopo di indicarvi in che maniera ci piacerebbe vedere concepite e scritte le storie dell'Indagatore dell'Incubo, nell'ottica di riportare il personaggio al dinamismo degli esordi.

    Prendetele come un un invito, un suggerimento e una direzione generale.
    Non prendetele come dei dogmi inviolabili.
    Di tutto si può discutere e parlare. Su tutto ci si può confrontare.
    Anzi, siete invitati a mettere in discussione tutto e a proporre il vostro punto di vista.

    E questo ci porta al primo punto:

    OSATE

    Non abbiate paura di mandare soggetti coraggiosi e rischiosi. Il peggio che possa succedere è che vi si dica di no. Non è un dramma e non è una cosa che comprometterà in alcun modo la stima e il rispetto che proviamo per voi.
    Nella peggiore delle ipotesi, perderemo del tempo. Nella migliore, avremo modo di realizzare storie interessanti ed emozionanti.
    Non basatevi su quello che oggi sapete sulla Sergio Bonelli Editore. Su quello che si può fare e su quello che non si può fare. Ci sono cose che si possono fare e cose che non si possono fare? Sì e no. Ci sono argomenti molto spinosi che richiederebbero un lavoro estremamente complesso per poter essere trattati nel contesto di una testata a tiratura nazionale e dall'indole popolare e che rischierebbero di perdere d'efficacia in quel contesto (penso a cose come pedofilia, la violenza sui bambini, devianze sessuali particolarmente estreme e cose di questo tipo) e che, proprio per questo, forse varrebbe la pena di evitare. Ma se avete in mente la storia scomoda della vostra vita e avete anche in mente la maniera giusta in cui raccontarla, non fatevi spaventare da questo.

    Proponetela. Confrontiamoci. Litighiamo, se necessario.
    Non sono il tipo da confondere una discussione creativa con qualcosa di personale o professionale.
    Dylan Dog è un personaggio che vive quando si rischia qualcosa.
    Di gialletti senz'anima anche se fatti con mestiere, di storielle anemiche, di raccontini rassicuranti non sappiamo cosa farcene.

    Tex è un personaggio che deve rassicurare il lettore e dargli delle risposte.
    E va benissimo così perché quella è la sua natura e quello è il segreto del suo successo.

    Dylan Dog è un personaggio che il lettore lo deve inquietare. Lo deve fare sentire a disagio. Lo deve mettere scomodo.
    Dylan è un personaggio che fa le domande. Le risposte non gli competono e non gli devono competere.
    Non dobbiamo rassicurare nessuno. Dobbiamo emozionare. Spaventare. Fare ridere. Disgustare. Dobbiamo dare tutto al lettore e poi toglierglielo, lasciandolo a implorare di averne ancora.

    Se un soggetto non vi diverte, o non vi coinvolge, o non vi costa nulla, o non vi commuove, o non vi esalta... ecco, in quel caso, e solo in quello, non mandatelo neppure.
    Il professionismo non basta. Ci vuole il cuore. E magari anche qualche goccia di sangue.

    Come manifesto programmatico è da applausi.
     
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  13. McCoy
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    certo, recchioni prende in mano DD e poi fa da cassandra per la morte dei bonellidi :lol:

    CITAZIONE
    Il fumettista romano spiega i motivi di una situazione di crisi destinata ad avere conseguenze gravissime se non intervengono cambiamenti.



    «C’è un discorso da fare a proposito della stagione che stanno vivendo i bonellidi, gli albi di formato Bonelli non editi dalla Bonelli, per capirsi» inizia così la riflessione di Roberto Recchioni a margine di un post sul suo blog dedicato a Long Wei, il nuovo fumetto di Diego Cajelli e Luca Genovese, proprio in questi giorni in edicola.

    «I bonellidi stanno morendo. E non perché non trovano più il loro pubblico, ma perché, un pubblico, non lo raggiungono proprio». Recchioni lancia il nuovo, ennesimo allarme sullo stato dell’editoria a fumetti italiana senza troppi giri di parole.

    «Dieci anni fa i bonellidi potevano contare su un venduto medio per i primi numeri che si aggirava attorno a un terzo della tiratura iniziale. Poi le vendite calavano e ci si assestava, sopra o sotto la sopravvivenza, a seconda della bontà del prodotto» ricorda il fumettista romano.

    «Attorno a questo meccanismo si era sviluppato una sorta di modello economico che, grazie a un pareggio (il numero di copie vendute necessarie a coprire tutte le spese) di poco inferiore alle diecimila copie, permetteva a tante testate di campare più o meno decentemente, riuscendo – in qualche caso – a portare a casa qualche soldo» continua Recchioni.

    «Da un certo punto in poi, complice la crisi, il mercato si è contratto e questa proporzione si è abbassata. Non in maniera rilevante, ma di quel tanto che bastava per rendere certe operazioni economicamente sfavorevoli. Poi, in tempi recentissimi, le cose sono peggiorate».

    Il problema risiede soprattutto nella distribuzione: «A causa di una serie di ragioni troppo lunghe e complicate da stare a spiegare, oggi il problema non è più vendere o non vendere un fumetto. Ma mettere quel fumetto in condizione di poter essere venduto».

    Recchioni si spiega meglio con un esempio: «Facciamo che un editore stampi un prodotto in un numero di copie che diremo 100. Questo cento raggiunge il distributore nazionale e questo, per tutta una serie di ragioni, ai distributori regionali manda solo 90. I distributori regionali, sempre per ragioni loro, ne distribuiscono 80. Di queste ottanta, gli edicolanti ne rimandano indietro, con resa immediata, 10. Alla vendita, quindi, arriva 70. Di questo settanta se ne vende, se tutto va bene, un terzo. Che è tipo 23».

    Di qui, è evidente, nascono i problemi: «La cifra non somiglia per nulla a quel “poco meno di un terzo su cento” su cui l’editore aveva fatto conto. E le testate chiudono e resta solo la Bonelli».

    In conclusione una serie di fosche previsioni: «I giovani sceneggiatori e disegnatori, interessati al fumetto popolare, non hanno più possibilità di fare esperienza e farsi vedere; il lettore ha una scelta sempre meno variegata; gli editori diventano ancora più pavidi; le tirature si abbassano. Se continua così, il fumetto bonellide si estinguerà dall’edicola nei prossimi due anni. Forse molto prima».
     
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  14. Gibbo
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    Dei Bonellidi, non dei Bonelli!
    E sinceramente tutti i torti non glieli si può dare, eh...
     
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  15. Wagner
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    CITAZIONE (Gibbo @ 5/6/2013, 15:59) 
    Dei Bonellidi, non dei Bonelli!
    E sinceramente tutti i torti non glieli si può dare, eh...

    Aggiungo poi che, essendo uno all'interno del settore, qualche dato in più di noi da analizzare ce l'ha.

    A margine:

    interessante come il termine "Cassandra" sia diventato sinonimo di menagramo (Berlusconi e tutti i suoi sodali lo hanno sempre usato in questo senso, per esempio). Peccato che Cassandra fosse una che prevedesse davvero quello che sarebbe accaduto (dono di Zeus), solo non veniva creduta (maledizione di Era). :lol:
     
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626 replies since 12/7/2007, 10:57   3618 views
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