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Io ne sto leggendo parecchi, e l'idea che mi sono fatto è che purtroppo la "gente da edicola" è questa qui. E che un aumento di 30 centesimi è pure troppo poco. Meriterebbero di peggio. Molto peggio.. -
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Eh, purtroppo sì. La colpa io l'attribuisco alla Bonelli stessa e a tutti coloro che per decenni hanno fatto in modo che il fumetto in Italia risultasse un prodotto economico e di conseguenza un'arte marginale agli occhi del lettore medio. Il "giornaletto" indica già nel termine qualcosa che deve essere per forza economico e di poco valore anche dal punto di vista intellettuale. Invece un fumetto può e deve essere a livello di un libro, costare come un libro e avere un'edizione pari ad un libro. Ma farlo capire a milioni di persone o anche soltanto ai bonelliani, non è facile.
Dylan Dog l'ho abbandonato. Ho venduto la collezione ma mi sono tenuto i primi cento numeri. Attualmente compro il Color Fest e raramente qualche numero del mensile (dipende dall'autore).. -
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ho letto qualcosa di simile sul profilo del direttore della saldaPress.
ma come si fa a dire che è COLPA della Bonelli se i fumetti costano poco?
loro hanno fatto i loro prezzi, nel modo più onesto possibile, con le loro strategie.
se a Bonelli sembrava che i prezzi che faceva fossero giusti, bene così. giusti nel senso che permettevano agli autori di viverci tranquillamente, alla casa editrice di andare avanti e svilupparsi, ai proprietari di viverci tranquillamente anche loro e allo stesso tempo di farli comprare ai lettori. perché come si sa, se alzi i prezzi, diminuisci il bacino di pubblico. ogni volta che si alza una tariffa, si sa che meno persone ne usufruiranno, un certo numero rinuncerà all'acquisto o al eervizio. quindi bisogna mediare.
è colpa di Bonelli se altri editori non ce l'hanno fatto a buttare roba in edicola a quel prezzo? ma scherziamo? il mercato è libero, baby, soprattutto in un settore che è lo svago, non beni primari.
i prezzi bassi non hanno permesso di innalzare il fumetto in Italia? però hanno permesso a tanta gente di leggere fumetti. si tratta di scelte. in Francia il fumetto è considerato di più, si paga di più, ma non ci sono serie che vendono ad ogni albo 100.000 copie e più.
chi comprerebbe 10 serie Bonelli a 10-15€ al mese? ma scherziamo?. -
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Certo, con un aumento di prezzo sottointendo un miglioramento netto dell'edizione. Nessuno spenderebbe per un bonellide i soldi che occorrono per una bd. L'economicizzazione del prodotto ne ha permesso una grande diffusione in passato ma alla fine non ha contribuito a mantenere quei milioni di lettori che sono andati progressivamente perduti (le cause sono varie ma esterne al fumetto).
Se in Italia ci fossimo mossi più "alla francese", con edizioni e distrubuzione in libreria e non creando quasi esclusivamente un pubblico "da edicola", probabilmente la ristretta torta di lettori attuale si sarebbe venuta a creare già anni fa. Però poi chissà, avremmo forse fatto un percorso simile a quello del mercato francese, ottenuto molte vendite (anche se con poche serie ad altissima tiratura), molti editori, molta concorrenza e molta stima della nona arte.
Oppure no, magari a noi sarebbe andata male o oggi ci ritroveremmo ad essere un nazione che per leggere fumetti li deve comprare in lingua straniera.
Mi piace però pensare che avremmo dovuto rischiare l'altra strada o comunque attuare con forza e con largo anticipo, rispetto ad oggi, una diversificazione del pubblico e dell'offerta libreria/edicola.. -
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Sinceramente pensavo che avrebbero prima aumentato le serie che vendevano meno, ma forse in questo modo sosterranno anche qualche serie che altrimenti avrebbero cancellato a breve.
30 centesimi su meno di 3 euro sono più del 10%, per cui in termini percentuali è moltissimo, ma non lo è affatto in termini assoluti; costa sempre meno di tre caffe, e c'è gente che se ne beve ben di più in un solo giorno....
Lamentarsi di 30 centesimi in più al mese mi sembra decisamente eccessivo.Certo, con un aumento di prezzo sottointendo un miglioramento netto dell'edizione. Nessuno spenderebbe per un bonellide i soldi che occorrono per una bd. L'economicizzazione del prodotto ne ha permesso una grande diffusione in passato ma alla fine non ha contribuito a mantenere quei milioni di lettori che sono andati progressivamente perduti (le cause sono varie ma esterne al fumetto).
Se in Italia ci fossimo mossi più "alla francese", con edizioni e distrubuzione in libreria e non creando quasi esclusivamente un pubblico "da edicola", probabilmente la ristretta torta di lettori attuale si sarebbe venuta a creare già anni fa. Però poi chissà, avremmo forse fatto un percorso simile a quello del mercato francese, ottenuto molte vendite (anche se con poche serie ad altissima tiratura), molti editori, molta concorrenza e molta stima della nona arte.
Oppure no, magari a noi sarebbe andata male o oggi ci ritroveremmo ad essere un nazione che per leggere fumetti li deve comprare in lingua straniera.
Mi piace però pensare che avremmo dovuto rischiare l'altra strada o comunque attuare con forza e con largo anticipo, rispetto ad oggi, una diversificazione del pubblico e dell'offerta libreria/edicola.
Forse non ti ricordi che la strada che tu indichi è stata tentata eccome.
Iniziando dalle varie case editrici create da luigi Bernardi (isola trovata, granata press, ecc..), che hanno lanciato autori come Giardino, Palumbo, Baldazzini, e valorizzato Magnus e decine di altri, e poi anche Comic Art e lo stesso Bonelli.
La serie "Un uomo un'avventura" non ha assolutamente nulla da invidiare alle migliori produzioni francesi!! (ed è uscita un bel po' di anni fa)
E ormai da molti anni di serie da libreria ce ne sono tante, forse anche troppe visto che il mercato italico non è poi così ricettivo.
E non certo per colpa di Bonelli o dei "giornaletti".... -
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completamente d'accordo con Magico. Se in Italia ci fossimo mossi più "alla francese", con edizioni e distrubuzione in libreria e non creando quasi esclusivamente un pubblico "da edicola", probabilmente la ristretta torta di lettori attuale si sarebbe venuta a creare già anni fa. Però poi chissà, avremmo forse fatto un percorso simile a quello del mercato francese, ottenuto molte vendite (anche se con poche serie ad altissima tiratura), molti editori, molta concorrenza e molta stima della nona arte.
In Francia gli editori di fumetti sono ormai 3, massimo 5. i marchi sono tanti, ma fanno campo a grandi gruppi che ogni tanto si comprano e si mangiano.
e ok, cambi il formato agli albi Bonelli. ma alla fine della fiera avviene lo stesso che non puoi comunque comprarli più di tot. anche in Francia il pubblico è probabilmente più vasto che in Italia, ma il pubblico "generalista" (non nerd) ne compra uno al mese. ed esagero. in realtà sono probabilmente un paio a Natale (periodo in cui tutti gli editori buttano sul mercato il 50% delle uscite di tutto l'anno).CITAZIONEOppure no, magari a noi sarebbe andata male o oggi ci ritroveremmo ad essere un nazione che per leggere fumetti li deve comprare in lingua straniera.
mi sa che sarebbe proprio così. perché alle cose non basta alzare il prezzo e abbellire il formato. ci vuole anche una cultura diversa. in Francia tutta la cultura ha un ruolo diverso nella società, dal teatro al cinema, passando dai libri di narrativa.
se bastassero prezzi alti e formati deluxe, i piccoli editori italiani non sarebbero sempre più piccoli...Sinceramente pensavo che avrebbero prima aumentato le serie che vendevano meno, ma forse in questo modo sosterranno anche qualche serie che altrimenti avrebbero cancellato a breve.
30 centesimi su meno di 3 euro sono più del 10%, per cui in termini percentuali è moltissimo, ma non lo è affatto in termini assoluti; costa sempre meno di tre caffe, e c'è gente che se ne beve ben di più in un solo giorno....
Lamentarsi di 30 centesimi in più al mese mi sembra decisamente eccessivo.
io credo (l'ho scritto nella news) che aumenteranno anche le altre testate.
prima tutte le serie Bonelli, adesso alcune - vedi Lukas - hanno prezzi diversi. ma anche le altre subiranno lo stesso aumento.
non avrebbe neanche senso aumentare una delle serie più vendute e le altre no. -
.In Francia gli editori di fumetti sono ormai 3, massimo 5. i marchi sono tanti, ma fanno campo a grandi gruppi che ogni tanto si comprano e si mangiano.
Ci sono società che ad alto livello accorpano più case editrici ma esse sono comunque indipendenti l'una dall'altra e se andiamo a contare anche tutte quelle che operano del tutto singolarmente, otteniamo un numero assai superiore a quello delle case editrici italiane che pubblicano fumetti. Forse sono pure troppe e infatti in Francia si parla da anni di sovrapproduzione ma è un altro discorso.Forse non ti ricordi che la strada che tu indichi è stata tentata eccome.
Iniziando dalle varie case editrici create da luigi Bernardi (isola trovata, granata press, ecc..), che hanno lanciato autori come Giardino, Palumbo, Baldazzini, e valorizzato Magnus e decine di altri, e poi anche Comic Art e lo stesso Bonelli.
La serie "Un uomo un'avventura" non ha assolutamente nulla da invidiare alle migliori produzioni francesi!! (ed è uscita un bel po' di anni fa)
E ormai da molti anni di serie da libreria ce ne sono tante, forse anche troppe visto che il mercato italico non è poi così ricettivo.
E non certo per colpa di Bonelli o dei "giornaletti"...
E' vero ma il fallimento in Italia del prodotto da libreria e il suo essere ancora oggi di nicchia a causa dei costi, io l'attribuisco proprio al fatto che, attarverso i decenni, nella gente si è insinuata con forza l'idea che il fumetto debba avere solo un costo economico. Il peso di un cambiamento, se mai avrebbe potuto esserci, avrebbe dovuto essere sostenuto da editori grandi proprio come la Bonelli che ha fatto tentativi in quella direzione (ex. Un uomo un'avventura) ma restano una goccia nel mare della produzione da edicola.. -
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Se questo "Destinato alla terra" non si risolleva nelle prossime 50 pagine lo regalo a qualcuno a cui voglio male e non prendo maipiù DYD . -
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Addirittura a questi livelli, pensa che avevo intenzione di dare una seconda possibilità a Dyd nella gestione Recchioni...ma se il buongiorno si vede dal mattino... . -
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la vera gestione Recchioni comincia da ottobre, però.
adesso è sempre quella Gualdoni con qualche modifica nel fumetto. quello che già gestisce Recchioni in toto sono le copertine di Stano e gli editoriale. -
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Esageravo, però dai, che pizza ste storie, sono proprio letture da treno.
Pensa che prima di prenderle leggo sempre sul forum di Dylan i commenti e cerco di esserne convinto davvero, però si vede che abbiamo "standard" diversi...
ottobre arriverà prima o poi. -
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[Reviews] Dylan Dog 333
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sul DyD forum ne vanno matti, io però non lo prendo; questo mese leggo altro . -
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L'ho sfogliato e ha dei disegni strepitosi, veramente belli e soprattutto si vede la mano dell'autore (finalmente!). Non come gran parte delle serie bonelli. . -
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di Celoni mi piace il tratto. per me è il migliore nel coniugare stile realistico e umoristico o, come in questo caso, grottesco. è un genio della matita, uno dei più grandi contemporanei.
però cacchio, sa pure scrivere! crea dei racconti commuoventi, spaventosi (ma non proprio nel senso "horror")... è un grandissimo autore completo, ormai..