Dylan Dog Color Fest

di T. Sclavi e AA.VV.

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    letto stamani il Dylan Dog Color Fest Speciale Humor.
    Manichini, di Faraci e Cavazzano mi è piaciuta tantissimo. molto disneiana e davvero divertente, con un Dylan che si prende e viene preso in giro.
    Una situazione pesante, di Bartoli e Carnevale, è sempre piuttosto divertente, ma non molto "humor". sembra una storia da serie regolare riadattata per l'occasione.
    Morire dal ridere, di Enna e Celoni, molto meglio della precedente, anche se non tiene la promessa del titolo. ma le battute di Enna e i disegni caricaturali di Celoni creano una bella storia, molto humor. tra l'altro Celoni ha la possibilità di disegnare anche in stile realistico all'interno delle 32 pagine, il che non guasta mai!
    l'ultima storia, La lettera bianca, di Gualdoni e Mastantuono, è come la seconda, più adatta al Dylan Dog classico che a questo speciale alternativo.

    nel complesso vale sicuramente. per i disegni, per i colori, per la qualità della carta (è importante anche quella!) e anche per le storie. una divertentissima, una divertente, due meno, ma è davvero un bell'albo!
    di questi Humor mi piacerebbero tutti gli anni, peccato che si perderebbe l'"evento"
     
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  2. Wagner
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    Enrique Breccia ricorda Sergio Bonelli
    Di Argentina, deserti, Tex, Dylan Dog e leggende che non possono morire


    Abbiamo conosciuto Enrique Breccia a Roma, in occasione del suo incontro col pubblico alla libreria L'Aventure per presentare la sua più recente opera "Les Sentinelles".

    Vista la grande folla che lo ha tenuto occupato seguendo l'evento fino alla sera, abbiamo fissato per i giorni successivi un appuntamento per una intervista.
    E' stata una intervista fiume (che presenteremo sul sito del tg3 in occasione del prossimo compleanno dell'autore), in cui Breccia ripercorre la sua vita, dalla sua giovinezza in Argentina, prima del golpe militare, fino ai giorni nostri e ai progetti futuri.

    Tra questi, ci ha parlato del "Texone" che deve realizzare, raccontandoci che sarà una storia ambientata nel deserto. Questo scenario è stato scelto da Breccia - a cui Bonelli aveva chiesto dove avrebbe preferito che la storia fosse ambientata - perché Breccia vive in Argentina in una regione desertica, che gli è quindi familiare.

    Inoltre, ci ha riferito che è al lavoro, con consegna finale all'editore ai primi di gennaio 2012, su una storia di Dylan Dog.
    Sarà, secondo le sue parole, "una versione ambientata a Londra de L'Eternauta".
    Ci sarà la stessa nevicata, che in questo caso invece di uccidere le persone, le trasforma in zombie.
    Dylan Dog, novello "Juan Salvo" invece di Favalli e Pablo, avrà come compagna di avventura ovviamente una bella ragazza.


    Il 26 settembre è giunta improvvisa la notizia della morte di Sergio Bonelli.
    Enrique Breccia ci ha inviato per l'occasione un pensiero sul grande editore, che aveva incontrato questa estate.
    Vi riportiamo il personale e particolare ricordo, ringraziando Breccia per averlo voluto condividere con noi:

    "Ho incontrato Sergio poche volte, ma dal primo momento mi e' subito apparso come un uomo intelligente, sensibile e con una praticità nel risolvere i problemi che può essere conferita solo da una lunga esperienza di vita.

    Sergio e' stato probabilmente l’ultimo di una ‘razza’ di editori di fumetti che sono andati scomparendo. Una vera leggenda.

    Un editore che supervisionava tutto personalmente: dai testi ai disegni, fino all’ultimo dettaglio dell'edizione finita tutto passava attraverso le sue mani.
    Ed è un bene che sia stato così, perché le sue mani erano quelle di un grafico che conosceva i dettagli più insignificanti ma non meno importanti di quello che rende tale una rivista di fumetti.

    Il rispetto per il pubblico era forse la condizione più importante per lui, ed ebbe l’intelligenza di circondarsi delle migliori persone possibili, come collaboratori. Anche con questo notevole sostegno professionale, l’ultima e definitiva decisione era sempre la sua.

    Amò le sue creature come se fossero suoi figli: Tex, Zagor, Mister No e anche Dylan Dog furono in qualche modo il suo alter ego, perché in tutti loro si poteva riconoscere un aspetto della sua personalità.

    Pranzammo insieme in agosto, lo stesso giorno che partiva per la Francia per quella che doveva essere una breve vacanza.
    Parlammo del volume di Tex che avrei iniziato a disegnare entro breve, ma soprattutto parlammo di un tema che appassionava entrambi: la guerra contro gli Araucani nell'Argentina di metà del XIX secolo.
    Sergio aveva percorso in jeep tutta la Patagonia Australe, che fu scenario di combattimenti di questa lunga contesa, arrivando a conoscerla come il palmo della sua mano (o come un "rastreador", un battitore gaucho di quelli che nel secolo passato seguivano le tracce degli indios…)

    Mi considero uno studioso di quell’epopea, ma Sergio mi stupì con una grandissima conoscenza su quell’avvenimento storico che ancora non si conosce profondamente nella stessa Argentina.

    Parlammo dell’allucinante progetto dal nome "Zanja de Alsina", che fu un piano del governo di quel periodo per contenere le invasioni indigene (dei malones) nei confronti della popolazione di frontiera, niente di meno che scavando un fossato di mille km di estensione. Gli araucani superarono l'ostacolo facilmente con il semplice rimedio di riempire il fossato con pecore sacrificate sopra le quali camminavano con i loro cavalli.

    Dopo aver parlato per più di due ore su questo argomento, ci salutammo con la promessa che al mio ritorno in Argentina gli avrei inviato qualche libro sul tema.

    Non potevo sapere che sarebbe stata l’ultima volta che lo avrei visto in vita.

    Sergio Bonelli e' stato un editore leggendario e irripetibile, e per questo stesso motivo in un certo modo condivide anche le caratteristiche di un personaggio dei fumetti.

    E se è davvero così (e molti di noi lo credono) non dobbiamo dimenticare che i personaggi dei fumetti non muoiono mai del tutto…

    Enrique Breccia"

    da http://www.rai.tv/dl/tg3/articoli/ContentI...6aa45ef13c.html

    E bravi quelli della Bonelli Editore. Avevo deciso di terminare la lettura di Dylan Dog col n. 300 e loro commissionano a Breccia una rilettura del l'Eternauta sulle pagine dell'old boy.

    Io non ce la faccio ad aspettare fino al 2012. :cry:
     
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  3. devero
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    Anche perchè se la consegna è gennaio 2012, la pubblicazione non può essre prima di aprile 2012 visti i tempi di lavorazione.

    Comunque sempre prima del Texone... già sbavo, e come minimo dovrò attendere il 2015.
     
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  4. Wagner
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    Aggiornamento:

    Anticipazione: "Dylan Dog Color Fest" dedicato al fumetto ispano-americano
    Luigi Mignacco ci svela alcuni particolari del suo prossimo lavoro in coppia con Enrique Breccia


    Come gia' riportato in un precedente articolo, nel corso di una lunga intervista per Tg3 Comics (di prossima pubblicazione) Enrique Breccia, il celebre illustratore argentino, ci ha riferito che è al lavoro, con consegna finale all'editore ai primi di gennaio 2012, su una storia di Dylan Dog.
    Sarà, secondo le sue parole, "una versione ambientata a Londra de L'Eternauta."
    Ci sarà la stessa nevicata, che in questo caso invece di uccidere le persone, le trasforma in zombie.
    Dylan Dog, "emulo" di Juan Salvo invece di Favalli e Pablo, avrà come compagna di avventura ovviamente una bella ragazza, di nome Sean.
    La storia, ci dice Breccia "e' uno script davvero stupendo" ed è sceneggiata da Luigi Mignacco.

    Abbiamo contatto lo scrittore della Bonelli (attivo su quattro serie: "Martin Mystère", "Dylan Dog", "Dampyr" e "Zagor". Ha collaborato in passato a "Nick Raider" e ha avuto un ruolo fondamentale nelle storie di "Mister No", dal 1987 al 2009)

    Lasciamo la parola a Luigi Mignacco:

    E' una sceneggiatura che ho scritto per il "Dylan Dog Color Fest" dedicato al fumetto ispano-americano, di prossima pubblicazione.

    Giovanni Gualdoni mi ha chiesto una storia per questo "speciale historieta" e ho subito pensato all'Eternauta, un mito per gli appassionati di fumetto non solo argentino.
    E anche per me, che sono un grande ammiratore di Oesterheld oltre che di Solano Lopez e di Alberto Breccia, autori di due versioni di questo capolavoro.

    Il mio fumetto e' un omaggio non esplicito, una citazione in stile Dylan Dog: anche per rispetto nei confronti di un personaggio che appartiene alla tradizione del fumetto argentino e che non vogliamo "usare" in un modo che possa apparire improprio.
    Insomma i lettori riconosceranno l'omaggio ma non e' un "incontro" fra Dylan e Juan Salvo, non modifica ne' riscrive le vicende del personaggio di Oesterheld.

    Quando l'ho scritto, dopo aver riletto per la millesima volta L'Eternauta (ma prima di rileggerlo per la milleunesima, nella bella edizione 001) pensavo proprio a un disegnatore argentino: sono felice che sia nelle mani di un "mito" come Enrique Breccia.
    Mi auguro che la storia gli piaccia e sono certo che farà un grandissimo lavoro, non vedo l'ora di ammirare le sue tavole, con anticipo su quanto faranno i lettori.

    La cosa che mi rattrista e' che questa storia sara' un omaggio a tanti, troppi grandi autori che non ci sono più: da Hector G. Oesterheld, desaparecido da oltre tre decenni a opera di una tirannide più mostruosa e aliena di quella che lui aveva immaginato, al grandissimo Alberto Breccia, fino a Francisco Solano Lopez, che se ne e' andato solo la scorsa estate, e Sergio Bonelli, che affido' la storia a Enrique poco prima della sua inaspettata scomparsa, un dolore per me ancora vivissimo.

    Questa storia e' dedicata a loro, perché i Grandi Autori non ci abbandonano mai, camminano al nostro fianco per sempre.

    da http://www.rai.it/dl/tg3/articoli/ContentI...dc132138b1.html
     
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    Anteprima: Dylan Dog Color Fest 12

     
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    [Reviews] Dylan Dog Color Fest 12

     
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    CITAZIONE (Black Lion @ 3/5/2014, 17:47) 

    abbastanza d'accordo con la recensione.
    cioè, io sarei stato più drastico: per me questo Color Fest è una ciofeca. non è nemmeno (come in quasi tutti i Color) che non ci sono abbastanza pagine per sviluppare le storie, è proprio che le idee di partenza sono sbagliate.
    parte artistica (disegni e colori) molto bella, ma i testi... si salva un po' solo la storia di Napoleone, ma il resto... :sick:
     
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    Insomma, è un color, ma senza fest :lol:



    ( :unsure: )
     
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    come un po' tutti i DYD CF.
    che poi in realtà è Fest, perché è Color Fest, la festa del colore. e quella è.
    ma non è la festa di Dylan...
     
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    Segnalo la nuova iniziativa editoriale, Dylan Dog a colori con La Gazzetta dello Sport. Il primo numero, storia inedita remake del n.1, è uscito il 22 luglio.

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    Ho preso il primo numero. Molto elegante il formato simil comic book. Sulla storia devo ammettere che preferisco la versione classica, questo remake è penalizzato dalle meno pagine. La continuo volentieri.
     
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    [Reviews] Dylan Dog - I colori della paura 1

     
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    non vedo perché dovrei comperarli, visto che o già gli originali. A parte il primo numero inedito.
    Inoltre la maggior parte dei racconti non sono granché, disegni a parte.
    Però, visto il prezzo basso, il fatto che le storie sono autoconclusive e dato il periodo vacanziero, potrebbe in effetti servire per incuriosire nuovi lettori.
     
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    CITAZIONE (magico @ 26/7/2015, 18:34) 
    non vedo perché dovrei comperarli, visto che o già gli originali. A parte il primo numero inedito.
    Inoltre la maggior parte dei racconti non sono granché, disegni a parte.
    Però, visto il prezzo basso, il fatto che le storie sono autoconclusive e dato il periodo vacanziero, potrebbe in effetti servire per incuriosire nuovi lettori.

    Ottimo mi fa piacere XD
     
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    sì, di sicuro è inutile prendere questa collana se si hanno già gli originali.
    e, secondo me, se non si hanno conviene comunque recuperare i Color Fest, è una soluzione più economica.
    in generale credo anch'io che siano storie che lasciano il tempo che trovano. ma alcune sono carine, ricordo con piacere quelle del CF humor

    intanto altri remake sono in lavorazione:
    - "Il Lungo Addio", di Paola Barbato,
    - "Diabolo il Grande", di Fabrizio Accatino,
    - "Golconda", di Fabio Celoni-
    questi tre remake faranno parte, insieme a "La nuova alba dei morti viventi", di un futuro Color Fest.
    quindi, per chi segue i CF, l'albo della Gazzetta è praticamente inutile ;)
     
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31 replies since 19/5/2010, 13:32   100 views
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